Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <447>
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Le carte Danzetta.
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della rappresentanza comunale, ma rinuncia all'ufficio, perché già inombro della Commissione governativa; successivamente rinuncia anche alla nomina a mag-giore del 1 battaglione della Guardia nazionale di Perugia, a causa delle sue limitatissime militari cognizioni, e la molteplicità delle sue attività pubbliche e private > {Parte amministrativa, B. 19, XV, lettera del 23 aprile 1849: Dan-zen a al cittadino Raffaele Giamboni tenente-colonnello capo dello Stato Mag­giore della "Guardia nazionale di Perugia).
E sul finire della drammatica esperienza repubblicana, colToccupazione di Perugia da porte delle truppe austriache, a Niccola e al Negroni viene subdele­gata la rappresentanza in Perugia dal Rota; F8 luglio, caduta la Repubblica ro­mana, la nuova giunta s'insedia nella città, sciogliendosi solo il 31 agosto 1849. Inizia così il perìodo della reazione, di una pesante repressione, che travolse anche Niccolo. Nel 1852 la polizia redasse un rapporto segreto in cui segnalò moltissimi nomi di cittadini perugini sospetti di patriottismo,1) tra cui quelli di A. Vecchi, A. Cesarei, T. Berardi, Tiberio e Pericle Ansidei, Niccola Don* zetta. La notte dal 16 al 17 agosto dello stesso anno, Niccola subisce una rigo­rosa perquisizione od è condotto prigioniero alla caserma di S. Domenico con oltre quindici persone: Parte amministrativa, B. 13, XXVI, Corte riguardanti l'arresto del Barone Niccola VI Danzetta, 1852, comprendenti una Narrazione. dei fatti concomitanti e susseguenti l'arresto del barone N. Danzetta di Perugia descritti da se medesimo (in tre copie, ce. 1-8); ed alcune lettere alla moglie Vittoria (ce 1-7) inviate dolio cugino di Niccolo, Camilla Oddi Buglioni, ed una scritta da Maria Bona parte Volentini.2)
Accusato all'inizio di appartenere ad uno società segreto di tipo mazzi­niano-rosso , con la funzione di cassiere e pagatore degli associati, nella sua rela­zione Niccola afferma che potè escludere il fatto trionfalmente, e con poca difficoltà, poiché queste pure erano gratuite affermazioni, o meglio falsi supposti senz'alcun corredo di prove né di alcuno benché menomo indizio . Comunque, la detenzione continuò ancora a lungo, nonostante l'intervento di nobili famiglie di assoluta ortodossia in linea politica, come i Baglioni, i Conestobile ed i Men-cioni. Ài primi giorni dello detenzione risalgono alcuni biglietti, scritti a matita dallo stesso Niccola, contenenti ordinazioni olio famiglia per il vitto, il vestiario e per i libri di lettura (Parte amministrativa, B. 13, XXXVii, ce. 1-10), tra cui tre tomi degli Annali d'Italia del Muratori , la Storia del Thiers e il Marco Visconti di T. Grossi. Alla fine di settembre gli viene revocato improv­visamente il permesso <t di vedere chicchesio non esclusi madre, moglie e fra­telli . In considerazione del precario stato di salute e del fatto che la moglie Vittoria era ormai prossima al secondo porto,3) ai pruni di novembre la cugina Camilla Baglioni-Oddi si reca a Verona, per sollecitare allo stesso Radetzky la conclusione del processo (Parte amministrativa, B. 13, XXVI, minuta della
1) K. rapporto, conservato all'Archivio di Stato di Roma, è riportato da I. GIAURRO, op. clt., p. 66.
2) Xfl Narra/Jone dei falli concomitanti e susseguenti l'arresto del barone Niccola Danzetta di Perugia descritti da ne medesimo e stato pubblicala da G. LOCÀXELLI, in Archivio storico del Risorgiménto umbro, a. IV (1908). pp. 101-104.
3J Negli ultimi mesi del '49 era naia una bambino, Isabella. Il 16 dicembre 1852, mentre Niccola era ancora in carcere, nacque Pompeo. Sono questi gli unici figli.; tra il febbraio e il marzo 1866 Vittoria dava alla luce un altro bambino, morto dopo pochi, giorni.