Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <453>
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Le carte Danzeita
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rannio di fiducia del Gualierio, colai che ristabilisce i coniai li tra i vari grappi della rete cospirativa sconvolta dalla repressione del governo pontificio, dopo gli avvenimenti del 20 giugno. " Le altre carte del Fondo, che coprono un periodo che va fino al 1882, non illustrano neppure le vicende di cai il Donzella fa pro­tagonista quando, al momento della liberazione dell'Umbria, organizzò a Chiusi i suoi ex-compagni d'arme che, successivamente inquadrati nei Cacciatori del Tevere e guidali dal colonnello Luigi Masi, liberarono Orvieto, Montefiascone e Viterbo. Dopo il 1860 scomparve nell'oscurità, lasciando, come sempre, al fra-tello maggiore l'onere e l'onore di guidare e rappresentare la famiglia, sempre però caustico e attento osservatore degli avvenimenti.
Su Pompeo Danzeita, morto a Cornuda il 9 maggio 1848, durante uno scontro con le troppe austriache,2) c'è pochissimo materiale: qualche lettera alla madre, scritta dal 1846 al 1848 (Lettere per nominativi, B. 18), alcune lettere da lui ricevute nel 1847 (Lettere diverse, B. 30) e materiale vario contenuto nella Parte amministr. (B. 19, XVI, XX, XXIV). Tre lettere alla madre, inviate prima della morte, si riferiscono ai preparativi dell'esercito pontificio, prima di spostarsi al fronte: da esse trapela un certo entusiasmo e il desiderio di metterai rapidamente alla prova, ma, anche, una certa superficialità ed immaturità, so­prattutto se le paragoniamo a quelle che il fratello Giuseppe stava scrivendo nella medesima situazione e nell'identico momento : ... Questa notte finalmente parte Peppino [il fratello Giuseppe] con il battaglione a piedi io in carrozza per aspet­tare il generale a Macerata. Avrete saputo da Niccolino [il fratello Niccola] che mi hanno messo avanti per aiutante maggiore un sensale venuto da Roma, e mi vogliono mettere al secondo battaglione dove io non voglio andare, forse si accomoderà, ma in ogni modo sempre la stessa fortuna!... Le nostre due com­pagnie si sono fatte un immenso onore, tanto per fisico, come per la montatura, il contegno militare, e la condotta educatissima... (Foligno, 4 aprile 1848). ... Spero in quella città [Ancona] di avere una stabile destinazione, perché sino ad ora non figuro in alcun quadro. U nuovo tenente colonnello del battaglione mi ha conferito il posto di aiutante maggiore, e non ha accettato il comando che a questa condizione, ma il generale Ferrari lo ha pregato d'attendere in Ancona per potere in qualche modo sbarazzarsi da quello che ci si trova presen­temente. Se, come per certo, mi viene conferito quel posto, io sono situato troppo bene e troppo al di sopra della mia capacità... (Macerata, alle 8 pom., 8 aprile 1848). ...Io avevo le scarpe che mi facevano male e dovetti camminare tatto quél tempo a passi piccolissimi sopra le pessime strade di Bologna che per giunta quel giorno avevano tre dita di fango... Chi per paura chi per smania tutti domandano: "quando ai pare?*" Io sto con l'orto e zappo i frati,3) quando lo dicono mezz'ora innanzi per me è anche troppo... (Bologna, 26 aprile 1848).
') Tutti i documenti che illusi nino tale al li vita sono raccolti nel Fondo Alfani-Dan-setta dell'archivio privato Alfani-Silvestri di Perugia.
2} Sn Pompeo non esistono che scrini celebrativi ed encomiastici, come la breve Ilio-grafìa di A. Rossi, nell'Albero genealogico della perugina Famiglia Donzella cit., quella di R. ANSIDEI, Cenni biografici di Pompeo Danzeita morto nella giornata di Cornuda nel Veneziano, il 9 maggio 1484, Perugia, s..d, e necrologi, coma quelli composti da R. Mar­chesi, A. Mezzanotte, A. Pieralli, A. Rossi e A* Vìanello Cnccliinlc.
3) Capovolgimento di un dotto loculo: star coi frati e zappar l'orto .