Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <454>
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Claudia Minciotti
Ancora più scarso è il materiale riguardante Cesare Dan/ella. '' l'ultimo dei figli di Fabio: alcune lettere scritte alla madre dal 1849 al 1859 {Lettere per nominativi, B. 18), altre lettere Ini inviate da Tommasa dal 1858 al 1862 (Let­tere per nominativi, B. 32) e due lettere inviategli da Niccola, una da Perugia, il 1 febbraio '59, e l'altra da Torino, il 18 febbraio 1862. Nella Parte ammini­strativa, B. 15, li, sono contenuti alcuni alti di acquisto, effettuati insieme a Niccola (da e. 334), di numerosi terreni nel circondario di Perugia, dal 185? al 1866.
Giuseppe e Cesare morirono nel 1886, a pochi mesi di distanza l'uno dal­l'altro; Niccola sopravvisse loro fino al 1895. Alla sua morte la famiglia, che proprio con lui nella seconda metà del secolo e negli anni immediatamente suc­cessivi aveva raggiunto il vertice della fortuna politica ed economica, comincia a palesare i sintomi di nna decadenza, che si dimostrerà assai rapida. Non è possibile avanzare una ipotesi precisa sulle sue cause, ma si possono fare delle supposizioni. Probabilmente, all'origine di essa vi fu la divisione del florido pa­trimonio familiare lasciato da Fabio ai figli e che Niccola aveva amministrato di comune accordo con i fratelli, ampliandolo notevolmente, fino al momento delle nozze di Giuseppe. Questi, quando nel 1856 sposò Piera Donini-Alfani. pretese la sua parte di patrimonio (Parte amministrativa, B. 14, V), ed ugual­mente successe per Cesare. Ma forse, più che a motivi d'ordine economico (accanto alla divisione del patrimonio, alcuni errati investimenti nelle ferrovie e nel campo della nascente industria), tale decadenza potrebbe ascriversi a ragioni d'indole diversa, non ultima quella del mutamento di mentalità ed interessi nelle nuove generazioni, nel loro abbandono delle vie percorse tradizionalmente dalla fa­miglia, nel loro disinteresse per una diretta amministrazione del patrimonio fa­miliare, nella loro ricerca di altri campi di attività cni dedicarsi, forse anche per evadere dallo stretto mondo provinciale, rappresentato da Perugia agli inizi del XX secolo.
Abbiamo isolato e delinealo, per la Rassegna, soprattutto la nota poli­tica dell'interesse e dell'impegno dei Danzetta, ma, come abbiamo accennato al­l'inizio, non sarà inopportuno ricordare come queste carte di famiglia, arricchite dalle voci di tanti corrispondenti, possano permettere altri tipi di indagini; il tono della vita familiare e l'evoluzione dei costumi nel corso dei secoli; il modo e il ritmo di accrescimento della fortuna di una famiglia dell'alta borghesia umbra con particolare riguardo al preminente interesse per la proprietà terriera (lesti* inoniato dalla fitta corrispondenza con i fittavoli); l'evoluzione delle idee e dei comportamenti, sul piano spirituale e morale, economico e politico, nel mutevole quadro degli avvenimenti storici e con riferimento all'inserimento della famiglia Danzetta a livelli sempre più alti di prestigio e di potere e alla trasformazione della società perugina. E, attraverso le loro vicende, un largo squarcio si apre sulla vita dell'intera città.
Ci.AimtA MlNClOTTl
') Su lui. vedi lo rapida od incompleta biografia dì A. Bossi urli'Albera genealogico cit. Conseguita la laurea in ingegneria presto l'università di Roma nel 1855, rimase sempre nell'ombra dei fratelli maggiori, dedicandosi nirnmniinifltrnzione della Cassa di Risparmio. del Collegio della Mercanzia e del Comune. Fu decorato della Croce della Corona d'Italia in seguito alla suri adesione ni l'insurrezione ili Perugia del 20 giugno '59*