Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <456>
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436 Libri e periodici
raccolta: È essenziale che chi sarà alla testa dal Governo della Toscana abbia sempre in vista le medesime massime, per continuare ad ottenere i medesimi effetti, ma specialmente quello di incoraggiare sopra ogni cosa l'agricoltura, col mantenere nella sua estensione, l'intiera libertà di commercio, tanto nell'interno quanto per fuori del granducato, senza restrizione veruna, per grani, vini, biade, olio e tutti i prodotti del granducato. Clic tenga forte a non tener mai appalti né privative né privilegi di sorta veruna, né sotto titolo di manifatturc nuove, etc. ohe sono tutte illusioni e contrarie al diritto di proprietà ...
Circondato da collaboratori il Granduca in epoche diverse si mise in viaggio di per­sona, prese e fece prendere minuziosi appunti di tutto quello che vedeva sul territorio dello Stato indicando, cioè, il carattere degli abitanti di borghi e città, la disposizione degli ar­gini, dei castelli, delle strade, le condizioni dell'amministrazione della giustizia, dei poderi, delle coltivazioni. CU occhi di Pietro Leopoldo si soffermarono persino sui sistemi di svez­zamento dei neonati, sul pauperismo, sui camposanti, per contemplare particolarmente: le scuole, gli ospedali, le canoniche, i conventi, i vescovadi, le magistrature cittadine, le fab­briche, i commerci, la flora, la fauna, i porti, le dogane, le caserme, le carceri ecc.
Forse mai un Sovrano fu più scrupoloso e più aderente allo spirito dei lumi; con l'animo di un sociologo egli volle entrare dappertutto, ascoltare, osservare di persona il bel territorio toscano che gli era toccato in sorte, per impartire subito disposizioni precise ai responsabili di tutti i rami dell'amministrazione pubblica. Lo affiancavano uomini esperti rome Gianni, Neri, Agostini, Bombirci, Rosenberg, Tburn, ecc., ma era la sua mente, il suo entusiasmo che generavano il rinnovamento dell'azione di governo.
Le prime direttive le impartì seduta stante, le altre le mise allo studio subito, per renderle operanti in un futuro prossimo.
Da queste mirabili relazioni di viaggio, scritte dal 1768 al 1787. emerge l'ambizioso programma di governo che il Granduca si era proposto: il rinnovamento globale della vita dello Stato, alla luce di principi scientifici ed all'insegna della coerenza politica.
Ecco perché la lettura di questi importanti documenti, ben noti agli specialisti ma ignoti o quasi agli altri studiosi, è affascinante e... malinconica se paragonala ai pro­grammi governativi del giorno d'oggi, purtroppo evasivi e di significato non sempre univoco. Tra l'altro è un affresco di vita toscana del XVIII secolo, veritiero ed interessante, che sembra scritto anche per morivi di orientamento turistico, tanto mette in luce le bellezze delle coltine, delle pianure, dei boschi e delle coste marine.
Non rimane che lodare la Biblioteca di Storia toscana, moderna e contemporanea, il curatore Arnaldo Salvestrini ed il benemerito editore Olschki per la bella iniziativa edi­toriale.
Non può' sfuggire ad alcuno, infatti, che la successiva età napoleonica, come recen­temente il collega Farolfi (per tacer di altri non meno importanti) ha ribadito, farà pro­prie queste lucide direttive lcopoldinc per impostare a livello nazionale un rinnovamento della vita economica e civile che solo hi sconfitta di Lipsia interromperà.
GIANFRANCO E. DB PAOLI
RENATO SALVADOR!, Le insorgenze contadine in Val padana nel perìodo napoleonico (1800-2814) Mantova, Musco del Risorgimento, 1972, in 16, pp. 115. L. 2.000
Si possono ben definire benemerite le iniziative del Museo del Risorgimento di Man­tova perirne contribuiscono da tempo ad illustrare i fatti memorabili di quella provincia con monografie apprezzabili sia per la documentazione, sia per la veste tipografica.
Questo volume di Renato Salvador! tratta un argomento molto interessante, che pur avendo già trovato spazio In precedenti ricerche, è qui visto alla luce delle memorie inedite del diarista contemporaneo Gaetano Boccaletti, colorandosi quindi di una immediatezza
tutta particolare*
La prospettiva storica di questo memorie è limitata ma non b angusta, perché ri­guarda il territorio di Ostigtia, zona di confine tra la Lombardia, il Veneto, Modena e lo Stato pontificio. L'autore, eh'è di sentimenti conservatori, riporta hi cronaca dei fatti acca­duti sotto i suo! occhi, con sincerità e con precisione; la sua narrazione assume perciò un