Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <465>
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Libri e periodici
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scolastica non li dispensava dal ricorrere u Tommaso ogniqualvolta si arrivava al nocciolo delia questione: il rapporto ragione-fede; perché è questo il ponto che il riero liberale ha cercalo sempre di eludere, orientandosi verso l'attività pratica e sot­tolineando la morale come momento decisivo della filosofìa (...) Forse si poteva discutere e polemizzare contro una certa filosofia cosiddetta scolastica, contro il suo metodo, il suo linguaggio e le sue categorie, ma nessuno avrebbe osato mettere in dubbio tutto il contenuto melasi co che stava sotto tale forma di pensiero. Ro­berto Ardigò è figlio di questo ambiente. Ne ha ereditato tutti i pregiudizi; ma hanno prevalso in lui, a lungo andare, le premesse razionalistiche, l'amore della scienza, l'esaltazione del progresso, la necessità di un rinnovamento della cultura non più ancorato alla tradizione cristiana, antica o recente (p. 87).
RENATO GIUSTI
RODOLFO FANTINI, L'istruzione popolare a Bologna fino al 1860 (Istituto per la storia di Bologna. Studi e ricerche. Collana diretta da Luigi Dal Pane); Bologna, Zani­chelli, 1971, in 8 pp. XXVI424. S. p.
Di ogni volume intorno all'istruzione in Italia, e in altri paesi, interessano in particolare le forme e i metodi di insegnamento, lo status dei maestri, la nascita del­l'istruzione popolare, tanto nelle città che nei paesi, l'organizzazione delle scuole di ogni ordine e grado, il variare medesimo delle istituzioni educative a differenti livelli secondo gli Stati, le tradizioni culturali, ila circolazione delle idee. A questi interro­gativi risponde con notevole ampiezza in qualche caso, con minore in altri anche per la carenza di documentazione, il recente volume del Fantini, che mette a profitto ri­cerche da lui compiute negli anni passati, sistemando in un tutto organico scritti, arti­coli d'occasione ecc., secondo una trama che permette un particolareggiato disegno delle scuole della provincia bolognese. E proprio su tale aspetto, anche se molte pagine sono dedicate alle istituzioni scolastiche cittadine (Scuole Pie, della Provvidenza, Asili infantili, Scuole notturne, Conservatorio delle putte ecc.), vai la pena di fermare l'at­tenzione per un momento, dato che in genere assai scarse sono le notizie che si pos­siedono intorno alle scuole dei singoli comuni. Il Fantina, tracciando un succoso pro­filo delle strutture scolastiche elementari, professionali, di latinità, laiche ed ecclesia­stiche ecc., dà una maggiore messe di notizie su alcuni paesi (come Budrio, Castel­franco, Cento, Crevalcore, Medicina, Molinella, S. Giovanni in Persi ceto ecc.), rispetto ad altri di minore importanza, o meno serviti 60tto l'aspetto scolastico, e riesce a rico­struire nei diversi periodi storici il carattere e la natura delle diverse scuole. È da dire che, se tali strutture furono assai esili per molti secoli (soltanto nel 1616 si ebbe l'isti­tuzione delle scuole Pie, pei figli del popolo), è necessario giungere ai primi decenni dell'o'OO, con Leone XII, per una prima organizzazione vera e propria, o alla libera­zione delle Provincie pontificie, dal 1859 in avanti, per l'attuazione delle norme Ìnsite nella legge Casati relativa alla scuola elementare pubblica, gratuita, obbligatoria. In tal senso è assai utile il lavoro del Fantini, che ci permette di seguire e di valutare il progressivo trasformarsi della scuola bolognese nei vari settori dell'istruzione popo­lare. Manca un Indice di nomi, particolarmente opportuno in un volume di que­sta natura.
RENATO GIUSTI
Lettere di Rosolino Pilo, a cura di GAETANO FALZONR (Fonti, 63); Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1972, in 8, pp. LXXIX-585. L. 6.360.
Nel 1949 Emanuela Librino, pubblicando un saggio ed una silloge di documenti su Rosalino Pilo, sì augurava di poter raccoglierò al più presto l'epistolario del patriota sici­liano per illustrarne completamento la figura, i vincoli con i suol compagni di fede pa­triottica e l'ambiente ha cui visse, recando in tal modo un altro notevoli) contributo agli studi del Risorgimento , dopo quelli portati dal Romano por Pìsacanc, da Emilia Morelli