Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <471>
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Libri e periodici
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mantengono per lunghi anni un atteggiamento ti HI luminato conservatorismo che non ai esaurisce in velleità rouciiiatoristiche pure e semplici ma sottolinea l'originalità di ima particola] posizione vicentina lardoquurantottesra durissima a morire, con quel clero liberale che continua, votare anche dopo il non expedit (al solilo, l'A. enun­cia e passa via!), con quel vescovo Fatina che deplora per zelo inopportuno Pin-transigentismo del giovane Rezzara, col circolo operaio cattolico che per un decennio stenta a venir {uovi e, quando ci riuscirà, nel 1883, per l'appunto con Rezzara, lo farà su quel terreno del mutualismo dove i moderali veneti, socialisti cattedratici o meno, avevano da tempo conseguito un ruolo di preminenza nazionale.
L'iutransigentismo. insomma, a Vicenza arda e sostanzialmente fatica a definirsi semplicemente perché di uno distinta presenza cattolica non si avverile il bisogno e tanto meno l'opportunità, perché un ginnasio cattolico e scuole elementari cattoliche possono fiorire senza che la classe dirigente moderata si dia a fare il viso dell'armi, perché l'istruzione morale e religiosa del popolo a cui si richiama il Iierico nel numero inaugurale all'indomani dell'avvento della Sinistra (una data da meditare: i cattolici si sostituiscono alla Destra sconfina come opposizione, ma su linee local­mente non dissimili, donde la rapidissima riscossa dei moderati) non basta da sola a qualificare la socialità dell'Intranetgentismo, perché si dovrà attendere il 1890, cioè la pleniludo temporum dell'impostazione politica di Crispi antiradicale ed antisociala'sla, per udire dall'Operaio Cattolico e dalla Riscossa un discorso preciso e netto rivolto alla classe operala in prospettiva organizzativa di concorrenza al socialismo (08110110 che nel 1883 acclamino in Mazzini il grande iniziatore del rivolgimento italiano se ne vedono ben pochi, e ciò accade non a caso a Vicenza, e sul Borico che sarebbe il cam­pione dell'intransigentlsmo!): Padroni ed operai ridivengano cristiani e sarà risolta la questione operala scrive Giacomo Rumor alla vigilia della Rerum No varimi e del congresso cattolico di Vicenza, dove l'A. interrompe, forse un po' convenzionalmente, il suo discorso: e non c'è davvero da stare allegri, anche a non disturbare le grandi ombre polemiche di Veuillot e di Albertario, anche sottolineando, come fa opportu­namente e documentatamente l'A., la grande fioritura di socielà operale cattoliche ad opera del Rezzara nel corso degli anni ottanta, una fioritura che non a caso ha le sue roccaforti a Schio ed a Bassano, dove il problema dei rapporti col moderatismo libe­rale si riapre, e rimane insoluto e stimolante al termine del volume.
RAFFAELE COLAPIETRA
Cattolici e liberali veneti di fronte al problema temporalistico e alla questione romana. Atti, del II Convegno di Studi Risorgimentali, Vicenza, 2-3 maggio 1970; Vicenza, Comune di Vicenza, Comitato Provinciale dell'Istituto per la Storia del Risorgi­mento, 1972, In 8, pp. XV-575, S.p.
Quale Veneto, anzitutto? Manca 11 depresso e desolato Polesine, che da Mario a Ba­daloni attraverso Bertoni e fino a Matteotti, alimenta una tradizione democratica e rifor­mista occcntuamente anticlericale, a cui non sappiamo se ed in quale misura si sia con­trapposta una qualche forma di organizzazione cattolica (Umberto Merlin), e manca altresì del tutto l'alpestre Belluno, sede nego ti vomeri te privilegiata di quello spopolamento drastico della montagna, di quella precocissima emigrazione transoceanica in mossa, una volto bloc­cato (ma è stato bloccato davvero? e come si svolgeva?) lo sbocco austriaco, ohe tanto hanno colpito il De Rosa presidente del convegno in commonto ad una comunicazione del Fnleschini, ricca di spirito e di garbo, ma obiettivamente un po' esile, sull'abate Tom­maso Crìst, ima sorta di Zanella friulano molto alla buona ed opportunamente infagottato
in panni villerecci.
Le pagine di FaleBcbini sono stato del resto Io sole dedicate all'Udinese, al pari di quelle veneziane del Paladini (un'opinione pubblica del 1870 illuminata soltanto altra* verso una aorta di scheda giornalistica in verità piuttosto insignificante) e di quello vero* neri dello Zalin, dedicate, su prospettiva lodevolmente analitica, ad un argomento tanto famoso quanto mal noto se non a livello di lesi di laurea corno la liquidazione dall'asse ec-