Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
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1973
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pagina
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475
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Libri e periodici
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Zanella e di don Giuseppe Fogazzaro vanno ad incrociarsi con l'unitarismo sabaudo radicalmente antitcmporalisiico ma tull'altro che eversore nei confronti della Chiesa, su uno sfondo di letture da Chateaubriand e dai dottrinari della Restaurazione, su una prospettiva di ammodernamento culturale, di conciliazione tra scienza e fede, di svecchiamento ecclesiastico, tale da far seriamente sorgere l'ipotesi se non sia il moderato Lam-pertico meglio che il radicale De Marchi il veicolo più appropriato per l'approccio al modernismo quanto meno da parte del Fogazzaro, su cui significativamente Mantese e Lanaro divergono in sede di replica a Stella, l'uno procurando di accentuare le convergenze ma sostanzialmente sfumandole su un generico panorama di cattolicesimo liberale progressista in cui si stempera il a radicalismo evangelico , l'altro anticipando le conclusioni di De Rosa sull'europeismo modernistico, che si distacca da De Marchi come da Zanella (ma non da Lampertìco e dal suo a germanesìmo culturale), una consapevolezza di sfumature e di fasi che costituisce la più notevole acquisizione critica del convegno.
Su questa necessità della distinzione insiste dunque opportunamente De Rosa nella sua articolatissima replica conclusiva, gli studi biblici e lo storicismo che s'interpongono insuperabilmente tra De Marchi e Fogazzaro nell'ambito di un'autentica svolta culturale (che peraltro Lampertìco aveva anticipato fin dagli anni settanta, ed in parte vissuta), la a storia della pietà che si connette a quella della spiritualità e spesso la trascende (sia pure col pericolo di cadere nel bigottismo più bacchettone con le a riparatrici vergognose di cui parlava Palazzeschi in un indimenticabile guizzo futurista o nella gran nebulosa delle tradizioni popolari con i tabernacoli ed il culto dei santi, una volta abbandonato il terreno solidissimo della parrocchia), la storia della questione romana come storia dei rapporti tra città e campagna (anche qui c'è il pericolo di schematizzare i risultati di un'intuizione giustissima quale quella dell'arretratezza strutturale dello Stato pontificio dinanzi all'incipiente processo capitalistico), il franco e definitivo sbocco della querelle temporalistica nella storia sociale tout court, la trasformazione delle colture, il movimento dei prezzò, la crisi delle fabbricerie, l'emigrazione, i comizi agrari, un affollarsi impressionante di problemi, insomma, che, collegandosi con la pietà , rischia veramente di relegare la minoranza colta ed attiva nel salotto buono di pessimo gusto. That is the questi-oru
RAFFAELE COLAPIETRA
GIOVARMI GIUSEPPE FRANCO S.I., Appunti starici sopra il Concilio Vaticano, a cura di GIACOMO MAKTINA S.I. (Pontificia Universitas Gregoriana, Miscellanea Historiac Pontificie, 33); Roma, Università Gregoriana ed., 1972, in 8, pp. 344. S.p.
Presentando con un ricco apparato di note gli Appunti storici di p. Franco, il curatore in una articolata ed esauriente introduzione ai sofferma sui più. importanti argomenti affrontati nel diario e illustra sia la personalità dell'autore, sia l'atteggiamento di Pio IX e l'azione della e Civiltà Cattolica dorante il Concìlio: in particolare tale diario interessa, al di là della ricorrenza centenaria che ha visto un rifiorire di studi su Roma in* torno al 1870, proprio perché ci informa in modo vivo e immediato sulla mentalità tipica di determinati ambienti romani, nettamente caratterizzati e protesi in uno sforzo assiduo a favore di una definizione dell'infallibilità pontificia in senso massimalistico; ci permette di seguire l'Intensa azione svolta durante il Concilio dagli scrittori do La Civiltà Cattolica sia personalmente sia attraverso hi rivista (p* Vili della prefazione di Vincenzo Monachino S,L).
Se il merito della scoperta, trascrizione e prima presentazione del ms. è da riferire al p. Caprile, l'ampia introduzione - dettala da p. Martina fornisce non solo copioso notizie concernenti l'autore, le fonti del suo antiliberalismo, il talento narrativo l'attività letteraria e apologetica che si dispiega per circa un quarantennio, ma ai sofferma anche