Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno
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1973
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pagina
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476
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Libri e periodici
sull'ambiente ramano, sugli informatori di p. Franco re!alivamente al Concilio (p. Carlo Piccirillo o il vescovo di Urge!, mons. José Caixal y Estradò), sul valore storico, il carattere e i limiti di tale diario, cho tuttavia è degno di fede aitando riferisce notizie attinte direttamente da fonti autorevoli, e, in particolare, quando riassume i colloqui del direttore delia rivista con Pio IX (p. 29).
I tratti essenziali della personalità di p. Franco, i suoi giudizi sui partecipanti, le affermazioni a sostegno dell'autorità e infallibilità del pontefice e in difesa delle posizioni assunte dalla rivista ecc. pongono il diarista su una linea di notevole intransigenza e impediscono una valutazione adeguata ed equilibrata del clima spirituale e dell'ambiente del concilio: In conclusione, U Franco non mette l'accento sul significato profondo dell'avvenimento cui assiste, non ne coglie l'intimo significato storico, e si ferma invece di preferenza sugli aspetti meno importanti, sulle beghe personali, sui contrasti di partiti (p. 38). L interesse risulta maggiore se leggiamo il diario come una delle chiavi per meglio intendere la figura, le contraddizioni e gli impulsi emotivi di Pio IX, le sue conoscenze teologiche, i giudizi che egli esprime nei confronti di intransigenti, moderati, cattolico-liberali, anti-infallibilisti ecc.; in tale direzione anzi la controffensiva voluta da Pio IX contro la propaganda anti-infallibilista si intreccia con la azione moderatrice da lui esercitata sull'andamento del concilio, intorno al quale essenziale è il diario per le notizie sull'azione svolta dai gesuiti e dalla Civiltà cattolica in particolare. In conclusione il diario conferma, con qualche lieve sfumatura, le serene osservazioni del Mancarrone sulla condotta di Pio IX al Concilio: oggetto di fortissime critiche da parte della minoranza aniiinfalli-bilista. e di notevoli pressioni da parte dei capi della maggioranza, soprattutto del Manning e del Scnestrey, il papa non si lasciò impressionare eccessivamente dagli attacchi, né si ridusse ad un passivo strumento della maggioranza, rispettò largamente la libertà dell'assemblea, ascoltò i consigli e le insistenze del Piccirillo, ebbe momenti di ansia e di incertezze inevitabili, ma nell'insieme si mostrò indipendente e deciso. Sua fu la decisione della convocazione del Concilio, sua l'introduzione nei lavori della questione dell'infallibilità, sua la fermezza con cui, soprattutto negli ultimi giorni, seppe imprimere ai lavori dell'assemblea il giusto corso v (pp. 68-69).
RENATO GIUSTI
LETTERIO BBICUGLIO, Congressi nazionali socialisti e tradizione, operaista. 1892-1902; Padova, tip. Antoniana, 1971, in 8, pp. VHI-126. L. 2.200.
Continuando sulla linea di ricerche ch'egli va compiendo da tempo intorno all'operaismo, al socialismo, all'anarchismo, FA. con il presente volume fornisce l'anticipazione di un'indagine sul permanere dell'operaismo nel socialismo tra il 1892 ed il 1902 decennio assai importante nella vita del partito socialista , corredando il lavoro con una utile appendice biografica, riguardante Arturo Labriola, Alfredo Casati e Costantino Lazzari. Il Briguglio, nel considerare l'affermazione della corrente riformista in correlazione con la crisi della tradizione operaista, e seguendo Io svolgimento della logica del " partito piccolo ** che del fenomeno riformista fu hi concreta personificazione (p. VII), mette a fuoco alcune questioni circa l'antiparlomentarismo e l'apoliticità del Partito operaio, la distinzione tra vita pubblica e politica, tra partiti sociali e politici, l'equidistanza tra socialismo libertario e autoritario, ecc., e riesce a individuare e illustrare studiando i sette congressi socialisti (da Genova, 1892, a Imola, 1902) i caratteri peculiari del nuovo partito. Il programma e l'azione polìtica, la tradizione operaista e l'aziono economica. la tattica elettorale, il programma minimo socia lista, i rapporti con gli anarchici, il cooperativismo ecc. Se per U medesimo decennio abbiamo ora uno studio riguardante Milano (A. Noscimbenc, // movimento operaio in Italia, La questione sociale a Milano dal 1890 al J900, Milano, Cuwlpino-Gollardlea, 1972), non resta ohe augurare al B. di continuare
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