Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
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Libri e periodici
Però anche i documenti umani , cioè di natura spirituale (fra i quali c'è uno di parti colare valore che ha nome Giosuè Borsi), debbono avere il loro posto, un primissimo posto neon storia, e non vanno tenuti come accade troppo spesso nel silenzio o sotto il di sprezzo dì una scienza che dedica tutti i suoi sforzi alla scoperta di quei valori che vengono da ciò che è materia, quando non è brutalità.
FIERO ZAMA
BENIAMINO SALVI, II movimento nazionale a politico degli Sloveni e dei Croati. Dall'Illuminismo alla creazione dello Stato Jugoslavo (1918); Trieste, Edizioni ISDEE, 1971 tma 1973], pp. 263, S.p.
Non a caso Trieste, centro vivissimo di interessi economici e culturali nei riguardi del mondo europeo centro-orientale, vede il sorgere di una nuova iniziativa editoriale che, nei campi dell'economia, del diritto e della storia, si propone una più approfondita conoscenza dei problemi presenti e passati di quell'area del nostro continente.
L'opera di Beniamino Salvi, giovane studioso di origine slovena, sul movimento nazionale e politico dei popoli sloveno e croato dall'epoca dell'Illuminismo sino al 1918, apre Ut serie degli studi storici dell'ISDEE (Istituto Studi e Documentazione sull'Est Europeo) che presiede alla iniziativa prima ricordata.
Diciamo subito che il lavoro del Salvi si distingue per la serietà dell'impostazione e della documentazione, anche se occorre rilevare che quest'ultima è per la maggior parte mediata da studi e ricerche pubblicati in Jugoslavia,
L'opera del Salvi è tuttavia importante, data la difficoltà (linguistica anzitutto) che incontra chi voglia accostarsi allo studio della storia dell'Europa Orientale, sìa per il contenuto ed il valore intrinseco dell'opera, sia per le prospettive che apre ad una maggiore illuminazione di problemi ancora fondamentali della storiografia europea, come rileva* no l'autorevole prefazione al libro, di Leo Valiani, e le limpide note introduttive di Arduino Agnelli. Lo storico triestino, ormai esperto di livello internazionale di questioni centro-europee, e particolarmente sensibile albi storia dei rapporti tra le nazionalità subalterne dell'impero asburgico, dirìge la sezione storica dell'ISDEE: introducendo l'opera del Salvi e chiarendone il significato, egli sottolinea il carattere innnovatore di questa ricerca, che (come quelle che seguiranno) tende, con i suoi risultati, a cancellare quell'a ingiustificata disposizione mentale che caratterizza molti storici occidentali nei confronti del valore e della funzione dei movimenti politico-nazionali sbivi in genere.
Questo problema storiografico è collegato a quello, davvero interessante, della fedeltà all'Impero d'Austria delle nazionalità slovena e croata, fedeltà e difesa delle istituzioni che rappresentano i momenti fondamentali della lotta per l'autodifesa nazionale .
Riesce opportuno collegare questa esperienza con quella di un altro popolo slavo, il popolo ceco: la storia di tutte queste nazionalità slave confluisce nell'atteggiamento di fedeltà dinastica, nel cosiddetto austroslavismo. Lo studio della loro azione politica e nazionale durante la rivoluziono europea del 1848, ripropone una verifica, come nota Arduino Agnelli, delle interpretazioni di questo fondamentale momento storico da parte della storiografia occidentale. In questo senso, i dati e le considerazioni sul '48 sloveno e croato proposte dall'opera del Salvi, rappresentano senz'altro un contributo originale e proficuo.
Occorre ricordare poi che, in una prospettiva più ampia, lavori del genere contri* uniscono ad una migliore conoscenza di quella ebe è stata la vita interna della monarchia asburgica, con 1 suol problemi o i suoi riflessi nella politica europea e contribuiscono, per altro verso, ad un approfondimento del problema dolio cosiddetto nazioni astoriche , di cui i popoli sloveno e croato fanno, o meglio, fecero parie.
Riferirò ora brevemente quelli clic mi paiono i punti essenziali del lavoro del Salvi, cosi folto di dati.