Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <478>
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Libri e periodici
Però anche i documenti umani , cioè di natura spirituale (fra i quali c'è uno di parti colare valore che ha nome Giosuè Borsi), debbono avere il loro posto, un primissimo posto neon storia, e non vanno tenuti come accade troppo spesso nel silenzio o sotto il di sprezzo dì una scienza che dedica tutti i suoi sforzi alla scoperta di quei valori che ven­gono da ciò che è materia, quando non è brutalità.
FIERO ZAMA
BENIAMINO SALVI, II movimento nazionale a politico degli Sloveni e dei Croati. Dall'Illu­minismo alla creazione dello Stato Jugoslavo (1918); Trieste, Edizioni ISDEE, 1971 tma 1973], pp. 263, S.p.
Non a caso Trieste, centro vivissimo di interessi economici e culturali nei riguardi del mondo europeo centro-orientale, vede il sorgere di una nuova iniziativa editoriale che, nei campi dell'economia, del diritto e della storia, si propone una più approfondita cono­scenza dei problemi presenti e passati di quell'area del nostro continente.
L'opera di Beniamino Salvi, giovane studioso di origine slovena, sul movimento na­zionale e politico dei popoli sloveno e croato dall'epoca dell'Illuminismo sino al 1918, apre Ut serie degli studi storici dell'ISDEE (Istituto Studi e Documentazione sull'Est Europeo) che presiede alla iniziativa prima ricordata.
Diciamo subito che il lavoro del Salvi si distingue per la serietà dell'impostazione e della documentazione, anche se occorre rilevare che quest'ultima è per la maggior parte mediata da studi e ricerche pubblicati in Jugoslavia,
L'opera del Salvi è tuttavia importante, data la difficoltà (linguistica anzitutto) che incontra chi voglia accostarsi allo studio della storia dell'Europa Orientale, sìa per il con­tenuto ed il valore intrinseco dell'opera, sia per le prospettive che apre ad una maggiore illuminazione di problemi ancora fondamentali della storiografia europea, come rileva* no l'autorevole prefazione al libro, di Leo Valiani, e le limpide note introduttive di Ar­duino Agnelli. Lo storico triestino, ormai esperto di livello internazionale di questioni centro-europee, e particolarmente sensibile albi storia dei rapporti tra le nazionalità subal­terne dell'impero asburgico, dirìge la sezione storica dell'ISDEE: introducendo l'opera del Salvi e chiarendone il significato, egli sottolinea il carattere innnovatore di questa ricerca, che (come quelle che seguiranno) tende, con i suoi risultati, a cancellare quell'a ingiusti­ficata disposizione mentale che caratterizza molti storici occidentali nei confronti del va­lore e della funzione dei movimenti politico-nazionali sbivi in genere.
Questo problema storiografico è collegato a quello, davvero interessante, della fedeltà all'Impero d'Austria delle nazionalità slovena e croata, fedeltà e difesa delle istituzioni che rappresentano i momenti fondamentali della lotta per l'autodifesa nazionale .
Riesce opportuno collegare questa esperienza con quella di un altro popolo slavo, il popolo ceco: la storia di tutte queste nazionalità slave confluisce nell'atteggiamento di fe­deltà dinastica, nel cosiddetto austroslavismo. Lo studio della loro azione politica e nazio­nale durante la rivoluziono europea del 1848, ripropone una verifica, come nota Arduino Agnelli, delle interpretazioni di questo fondamentale momento storico da parte della sto­riografia occidentale. In questo senso, i dati e le considerazioni sul '48 sloveno e croato proposte dall'opera del Salvi, rappresentano senz'altro un contributo originale e proficuo.
Occorre ricordare poi che, in una prospettiva più ampia, lavori del genere contri* uniscono ad una migliore conoscenza di quella ebe è stata la vita interna della monarchia asburgica, con 1 suol problemi o i suoi riflessi nella politica europea e contribuiscono, per altro verso, ad un approfondimento del problema dolio cosiddetto nazioni astoriche , di cui i popoli sloveno e croato fanno, o meglio, fecero parie.
Riferirò ora brevemente quelli clic mi paiono i punti essenziali del lavoro del Salvi, cosi folto di dati.