Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <481>
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Libri e periodici
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alla Storia del movimento cattolico del De Rosa e dai successivi volumi della antologia da lui operala della rivista dei gesuiti. In quanto ni presente volume, privo di indice, la scelta di scritti (sotto forma di dialoghi, conversazioni, articoli di fondo) dovuti a p. Cu rei, Taparclli d'Azeglio, Liberatore, ci porta al centro del dibattito ideologico e religioso all'in domani del *48 (di cui in un'area limitata si era occupato ad es. in passato L. Bulfcrciti. Socialismo risorgimentale. Torino. 1949, pp. 266-308: /( clericalismo e le aspirazioni de­mocratiche risorgimentali all'indomani del 1848-49), intorno ad alcuni argomenti in parti­colare: il giornalismo moderno e il suo programma; le teorie sociali sull'insegnamento; il razionalismo politico della rivoluzione italiana; il suffragio universale; il primato civile dei Papi; Io separazione tra Chiesa e Stato; il naturalismo dei governi ammodernati; la feli­cità sociale secondo l'idea ommodcrnatrice, ecc.
RENATO GIUSTI
PIERANGELO SCHIERA, I precedenti storici dell'impiego locale in Italia. Studio storico-giuridico 1859-1960 (Istituto per 'la scienza dell'amministrazione pubblica, dipar­timento di tipologia e storia); Milano, Giuffré, 1971, in 8, pp. 283. L. 4.600.
Precisati i termini della ricerca, dell'argomento e della eua attualità, l'autore - nella prima parte del volume studia il problema del pubblico impiego locale secondo varie angolazioni, affrontando per lineamenti generali il Cerna dell'autonomia e della- responsabilità a partire dai precedenti storici piemontesi (dal 1847 in avanti), daDa legislazione e dai progetti nel decennio di preparazione, dalla legge Ruttazzi e dalla commissione Giulini, intorno alla quale restano fondamentali i lavori del Raponi. La presentazione al parlamento e la discussione delle norme sull'ordinamento ammi­nistrativo (in particolare dei progetti MingheLtO, all'indomani dell'unificazione, porta­rono al e trionfo delle idee favorevoli all'accentramento su quelle improntate al " di­scentramento ** e alle libertà locali (p. 55); mentre l'attività della Commissione le­gislativa, le leggi amministrative del '65 ed i successivi progetti fino al 1887 (morte del Deprelis) vedevano il progressivo evolversi delle valutazioni politiche e ammi­nistrative in merito all'ordinamento comunale e provinciale (funzioni, efficienza, re­sponsabilità, stato giuridico, figura del segretario comunale ecc.), soltanto con il Crispà (1888 e 1889) e con le leggi del 1902 e seguenti si ebbe una globale sistemazione delle norme relative al pubblico impiego locale secondo i principi di efficienza, servizio pubblico e accentramento che, nella legislazione fascista, dal 1923 in avanti, sì' vennero configurando come principi di ordine e di gerarchia. Caratteri differenti si trovano nella legislazione post 1945} e in particolare nel nuovo statuto degli impiegali civili dello Stato del '57, avente rilievo anche per il pubblico impiego locale (cfr. tii. II, parte prima, relativo a: doveri, responsabilità e diritti).
Nella seconda parte l'autore, prendendo in esame il Comune di Milano, traccia un profilo estremamente particolareggiato delle varie riforme realizzate, a partire dal regolamento e dalla pianta organica del 1861 fino al 1951, con le modifiche, la revi­sione generale, il rinnovamento degli organici noli arco di tempo di circa un secolo, dalla fine dell'età < austriaca al periodo successivo alla seconda guerra mondiale; e soprattutto, tirando le somme, afferma che la ricerca compinta ha consentito di cogliere anche nell'andamento dalla normativa comunale a proposito dei dipendenti locali la tessa tendenza propria della legifJasdone nazionale. Quella cioè do] progres­sivo esautoramenlo, da parte dell'autorità centrale, dell'autonoma potestà regolamenta-tricc ed organizzativa del Comune quanto alla sua stessa struttura burocratica (p. 279}.
RENATO GIUSTI