Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA FONDO DANZETTA; DANZETTA (FAMIGLIA
anno <1973>   pagina <484>
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4>84 ìjbri e periodici
mente rappresentata, è stata avvicinata alla grandissima del Poeta, per notarne gli acco-statuenti nella loro affinità e nei contrasti, per ascoltare le consonanze, per confrontare immagini e luci, molivi di ispirazione, comunanza di termini, corrispondenza di elementi lessicali, e cosi via.
I Novecentisti chiamati se cosi possiamo dire a questo arengo sono (e non li ricordiamo tutti e nel citarli non ubbidiamo a criteri di preferenza) sono Buzzi, Qua­simodo, Ungaretti, Montale, Corazzi ni, Gozzano ed anche Moretti. Il relatore, a sua volta, si .è posto taluni quesiti fra i quali ci sembrano predominanti i seguenti: Fino a che' punto, su base linguistica, e avvertibile l'influsso dannunziano sulla lirica del Novecento? Quali momenti e quali opere di cosi vasta attività letteraria sono da considerare più in* fluenti ossia più produttivi? Fino a qual misura la più prepotente lezione di Alcyone e di Laus Viiae può aver messo a un certo momento in ombra quella della precedente poe­sia dannunziana?
Altre interrogazioni esplicite od implicite potremmo raccogliere accompagnate dalle relative risposte, ma nói ora più che in altre occasioni dobbiamo tenere conto del clima in cui ha vita la Rassegna , e quindi dobbiamo essere brevi.
Precede nel volume la relazione di Giacomo Devoto (pp. 16-31) sul tema La tradì-stona dannunziana netta lìngua letteraria fra l'Ottocento ed il Novecento; ma come si desume anche da una nota l'illustre studioso assillato da preoccupazioni di salute non ha potuto tenere di persona il discorso, e quindi ha presentato in sintesi i capitoli del medesimo, ciascuno dei quali, dopo alcuni paragrafi introduttivi, ha come titolo il titolo stesso di un'opera dannunziana scelta nell'ordine cronologico, e quindi sulla linea dello sviluppo. Si comincia cosi da Le novelle della Pescara originariamente II libro delle Vergini (1884) e San Pantaleone (1886) a cui fanno seguito il // Piacere (1889), L'In­nocente (1892), Trionfo della Morte (1894), Le vergini delle rocce (1895), Il fuoco (1900), Forse c/te sì forse che no (1910), Il notturno (1921); e in fine la conclusione che è cosi chiara e convincente che dovrebbe essere qui ripetuta in tutta la sua estensione. Ci limi­tiamo a questo; la prosa del Novecento che segna la dannunziana è più linda dal punto di vista artistico, meno prepotente su quello formale, ma è rimasta allineata sostanzial­mente al livello manzoniano, ignorando un erudito, Croce, ed un giornalista, Ojetli.
Ma ora dobbiamo imporci una nuova limitazione a proposito delle testimonianze re­cate da Francesco Chiesa, Eurialo De Michetta, libero De Libero, Vittorio Sereni e Diego Valeri. È una breve sfilata di validi testimoni, in una aula dove il magnifico imputato e anche l'uomo il poeta e lo scrittore di indiscutibile grandezza. Parimenti facciamo silenzio a proposito di interventi che riguardano le due relazioni Devoto e Mengaldo; facciamo silenzio anche se gli atessi nomi degli intervenuti ci tentano, come quello di Falqui, Bosco, Migliorini, Anceschi ecc.
Per altre cento pagine il volume ci trattiene nelle Comunicazioni (sei in tutto) la eui tematica comprende i raffronti del Poeta con particolari correnti; o consiste in consi­derazioni sulla vocalità poetica, sulla funzione della lingua, sui rappòrti con la poesia di Saba e col linguaggio di Tozzi, Pagliaro, Bigongiari, Viazzi, Luti, Caccia e Petrucciani svolgono i singoli temi.
Di non minoro importanza le ultime 140 pagine dove è data notizia di nuove ric­chezze adunate nell'archivio del Viuoriale: importante è l'acquisizione di lettere missive riè Responsive- Nelle dette pagine viene aggiornata la Bibliografia a cominciare dal 1968 fino ai primi mesi del 1972.
Concludendo, riteniamo opportuna questa segnalazione nella Rassegna storica , perché se è doveroso (cosi si crede) ricordare e conoscere meglio il Poeta, diventa non meno doveroso (cosi si spera) e facilitato, conoscere il Soldato che qualche cosa ha fatto, a cominciare dalla vigilia del 1915, (ino al novembre del 1918; ed anche dopo.
PIERO ZAMA