Rassegna storica del Risorgimento
VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
anno
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1973
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Renato Giusti
l'accantonamento di pregiudizi repubblicani in vasta di un'impresa nel Veneto: Se si ha intenzione di fare, bisogna decidersi. Bisogna che una parola pubblica o segrete rinfranchi il Veneto. Bisogna appoggiare con <um consiglio l'insurrezione che deve dare al Governo ropportunità. Bisogna dar loro qualche aiuto in armi. Bisogna far sapere al Parlato Nazionale in Serbia che si prepari anch'esso ad. agire, al Partito Nazionale in Polonia che si appresti in Galizia non tormentar noi lasciarci fare e seguire .J* Ma le cose andarono assai diversamente, non senza conseguenze per l'intero schieramento democratico, mentre venivano definitivamente accantonate le speranze circa il confine orientale.2)
Proprio all'indomani della liberazione del Veneto nel '66, ritornava alla ribalta la questione romana non solo per il ritiro delle truppe francesi, la riconfermata protezione francese al S. Padre, il progetto di alleanza francoprussiana, la questione del debito pubblico dello Stato pontificio ecc., ma soprattutto per il venir meno di ogni appoggio dell'Austria, tradizionale sostegno della Santa Sede. La possibilità di sopravvivenza dello Stato pontificio senza l'aiuto di armi straniere, la politica distensiva verso la Chiesa, i convincimenti del Ri easoli per una oc conciliazione davano un particolare significalo al progetto ricasoliano di conciliazione per le questiona ecclesiastiche e politiche; in realtà la politica del governo suscitava perplessità e critiche anche da parte moderata, ed una vera e propria opposizione della Sinistra. Con l'irrigidimento francese, le elezioni del '67, le intenzioni di colpo di Stato del sovrano e di modifica dello Statuto, e la rinuncia del Bica-soli si apriva un'altra fase dei rapporti tra lo Stato italiano e quello pontificio. In realtà il rtevvicónaniento del Battezzi alte Sinistra, gli approcci del re verso il Vaticano, l'ostilità di Napoleone IH dovevano portare ad un difficile momento, ad una tensione drammatica nella vite politica italiana, mentre Garibaldi operava (anche con contatti col Bismarck) per un'insurrezione popolare che portasse all'annessione di Roma all'Italia, e mentre la diplomazia premeva su quella francese per un intervento in Roma a fine preventivo in viste della prevedibile impresa garibaldina. Se vogliamo conoscere lo svolgersi degli eventi dai pruni di settembre del '67 allo scontro di Mentana, possiamo ricorrere al lavoro di Renato Mori,3) che offre il retroscena politico, lo sfondo psicologico, il gioco delle interferenze, il tradimento
l) C. MAZZINI, Scrìtti editi ed inediti. Edizione nazionale, Imola, 1938, voi. LXXVI, pp. 191 e sgg.; E. JVIonEJ.J.1, Mazzini e la liberazione del Veneto, in Conferenze e note accademiche nel I centenario del Veneto all'Italia, a cura dell'Uni versila di Padova e dell'Accademia Patavina di Scienze, Lettore e Arti, Padova, 1967, pp. 67-80; R. Gitiseli carteggio Luciani-Antonini (1801-67), Venezia, 1968.
z) Scritti sul problema veneto e il confine orientala. 1859-1871, a cura di R. GIUSTI, Venezia, 1971.
*) R. MOKI, // tramanto del potere temporale, 1866-16*70, Roma, 1967.