Rassegna storica del Risorgimento
CORSICA STORIA 1755-1769; ILLUMINISMO; PAOLI PASQUALE
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1973
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522
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522 tàarìp BordM
XIX secolo. Basta citare le opere del Tommaseo, del Guerrazzi, l'interesse del giovane Leopardi, che progettava di scrivere nna tragedia su Pasquale Paoli, e, fra ì Tedeschi, Ferdinand Gregorovins.
Mito tardivo (inteso nel senso deteriore della parola, come degenera zione del sentimento romantico) fu l'interpretazione che di Paoli dette la storiografìa nazionalistica, che annullando il significato illuminista e settecentesco della lotta per l'indipendenza dell'isola, nell'ambito di quella tendenza storiografica che conduceva, come ha notato il Valsecela, ad un travestimento del Settecento con vesti risorgimentistiche ,]) codificò l'interpretazione della rivolta come anticipazione della lotta per l'unità d'Italia.2)
Nel dopoguerra, per una comprensibile reazione, il problema della rivolta isolana e della sua fortuna in Italia è stato in genere trascurato dalla storiografia. Poche le opere sull'argomento; ma informate ad un criterio di obiettività storica. 3> Chi ha dato il maggior contributo allo studio del problema è stato il Venturi, che ha messo in luce il carattere illuminista, e a volte rivoluzionario, del mito di Pasquale Paoli nel Settecento italiano, in cui riformatori e filosofi a quell'esperienza guardarono con gli occhi più diversi, intesi sempre, tuttavia, a cercare nell'isola lontana e sconosciuta un suggerimento, una parola, che li aiutasse a trovare una via, uno sbocco a quel momento di dubbio e di crisi che tutti stavano attraversando, al passaggio tra gli anni sessanta e gli anni settanta, quando, ovunque in Europa, più frequenti e insistenti andavano facendosi gli scontrosi rifiuti, le nascenti ribellioni, gli scontenti e le ribellioni profonde, così come le speranze di nuove e insperate libertà.4)
Merito del Venturi è stato, inoltre, quello di aver ribadito l'importanza non marginale assunta dalla vicenda isolana nel travaglio ideale del nostro Settecento; di aver puntualizzato, cioè, che senza ricordare la ribellione corsa contro Genova, senza rievocare la lunga rivolta isolana che sempre più assunse il significato di una lotta tra poveri e ricchi, tra puri e corrotti, tra valorosi e astuti, senza ritrovare l'eco delle parole di Paoli nell'Europa e nell'Italia degli anni sessanta, il quadro del nostro Settecento non potrebbe davvero dirsi completo .s)
t) FRANCO VAXSECCBT, L'Italia nel Settecento, Milano, 1971, p. 862.
?) In questo quadro la storiografia nazionalistica interpretò il mito clic si formò nel-' l'Italia del XVIII secolo intorno alla vicenda isolana come un risveglio di patriottismo, un più alto fervore di coscienza nazionale i>, che proruppero dalla vicenda dolorosa e furono altri semi gettati nei solchi della Penisola già avviata al sno risorgimento (ETTORE BOTA, Le erigali del Risorgimento, Milano, 1948, parte prima, p. 280). Sulla stessa linea si situa il contributo dell'Archivio storico di Corsica, ohe in tutto l'arco della sua durata, dal 1924 al 1942, si è dedicato a una paziente ricerca di testi e documenti che dimostrassero il favóre degli Italiani del Settecento alla causa corsa. Il suo apporto erudito è stato notevole, e da esso ho tratto numerosi spunti e indicazioni; la sua impostazione storiografica, però, è del tutto inobiettiva ed appare in gran parto concepita per sostenere ed aumentare l'ir-redentismo corso tra le due guerre.
3) Si veda BBNESTO SESTAN, Sardegna e Corsica e nazione italiana, in Europa settecentesca ed altri saggi, Milano-Napoli, 1951; F. VAISECCHI, op. cit., pp. 191-200; FAUSTO FONZI, Le relazioni tra Genova e Roma al tempo di Clemente X11I, In Annuario deWIsti-tato storico italiano per Vota moderna e contemporanea, voi. Vili (1957), pp. 81-274.
4) FRANCO VENTURI. Nota introduttiva a Pasquale "Paoli, in Illuministi italiani, voi. VII, Milano-Napoli, 1965, p 731.
') Ibidem, Introduzione, pp. XXVI-XXVH.