Rassegna storica del Risorgimento

CORSICA STORIA 1755-1769; ILLUMINISMO; PAOLI PASQUALE
anno <1973>   pagina <525>
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M Note sulla fortuna di P. Paoli 525
Carattere proprio, e proprie contraddizioni e sfumature e Unte originali ebbe la ripercussione della vicenda isola na nell'ili intimismo italiano; ripercus-sione che resta testimoniata da diecine di poesie anonime in appoggio alla ri­volta, di coi è comprovata la diffusione in ogni parte della penisola; dalle mol­teplici manifestazioni di simpatia cbe si svilupparono in tutti gli Stati italiani; dalle prese di posizione, tra gli altri, <li nomini come Pietro e Alessandro Verri, Gerani, Bettinelli. Buonarroti, Genovesi, Galiani, Griselini, Alfieri. Vasco, Ca-miner, Fortis, Lampredi, Magnanima, Ortes, Galanti, Pignoni, D'Arco, Piazza...
Non può dirsi scrive Becatttni quanto l'Italia applaudisse alle risolu­zioni animose de' Corsi: onde moke furono le volontarie contribuzioni in de­naro, cbe loro si spedivano dalle generali conversazioni: e lo spirito del loro partito arrivò al segno di vedersi varie divise in nastri alludenti allo stemma usato da' Nazionali, portate dalle prime Dame e Cavalieri di varie città d'Italia . ?
Ci interessa, del partito > corso del Settecento italiano,2) non solo percor­rere l'ampiezza, ma vedere come le aspirazioni comuni a tutta l'Europa dei lumi si riflettessero, attraverso lo specchio della rivolta isolana, nel nostro illu­minismo spesso temperato, guardingo, spesso legato alle forme più moderate del pensiero e della prassi riformatrice. Vedere, cioè, le difficoltà che l'accettazione degli ideali libertari dell'isola presentò agli illuministi italiani, e insieme i superamenti radicali e pregiacobini, le folgoranti anticipazioni preromantiche. le interpretazioni riduttive, le ostilità aperte, le drammatiche crisi che l'espe­rienza dell'isola ribelle provocò in seno ad alcuni dei nostri più grandi ri­formatori.
Un panorama delle multiformi gamme che il mito della vicenda isolana acquistò in Italia, delle sue infinite sfumature, della sua caleidoscopica origi­nalità, non è compatibile con la struttura di questo articolo. Devo limitarmi, quindi, ad un rapido scorcio di questo panorama, che apparirà necessariamente più uniforme e schematico di quel che è in realtà, soffermandomi brevemente sa alcuni dei suoi momenti più interessanti e significativi..
*) FRANCESCO BECATTINI, Annali d'Italia dall'anno di Cristo 1750 fino all'anno 1770 per servire di continuazione a quei del preposto Ludovico Antonio Muratori, Napoli, Gniviera 1771, pp. 108-109.
2) Proprio talune espressioni che punteggiano riferimenti e passaggi di scrittori mi­nori, ormai dimenticati, ci danno una visione significativa della fama che circondò Pa­squale Paoli tra i contemporanei in Italia: uno scrittore lombardo, Giovanni Arrivabene, nello stilare un elogio del defunto conte d'Arco, corrispondente di Paoli, scrive: Non solo a' dotti caro, ma a' grandi ancora. Fra' quali tacer non debbo il General de Paoli, sì rino­malo per le vicende di Corsica* col quale mantenne lunga corrispondenza di lettere... (G. AaatVABEKE, Memorie di Giambattista Gherardo conte d'Arco, Parma, Stamperia reale. 1792, p. 15). L'introduzione del a librajo al benevolo leggitore del romanzo corso del Piazza, parla della famosa ribellione dei corsi a (in ANTONIO PIAZZA, Amor tra l'armi, Venezia, Occhi, 1782, p. 3). Uno scrittore di Fermo, Cesare Orlandi, in. una sua opera eru­dita si riferisce al tanto celebre Pasquale Paoli , e ni famoso Generale Paoli (CESARE ORLANDI, Delle città d'Italia e tue isole adiacenti, Perugia, Reginuldi, 1770-1774, Tomo III, pp. 158 e 160).
Dal canto suo il Buonarroti, nell'autodifesa al processo di Venderne per la congiura di Babeuf, nel 1797, si riferisce al suo esilio presso i Corsi, vicini al mio paese natale, e famosi per la loro antica e perpetua lotta contro l'oppressione (citato in ARMANDO SAITTA, // cammino umano, Firenze, 1970, voi. II, p. 892). Il Tnnucci, noi riferirsi; spre­giativamente al Corso, scrive in una lettera: <t II rumore alte è ora per lui è una fiamma, che presto passa... (ENRICA VIVI-ANI DELLA ROBBIA, Bernardo Tannaci ed il suo pili importante carteggio, Firenze, 1942, 25 luglio 1769, voi. II, p. 139).