Rassegna storica del Risorgimento
CORSICA STORIA 1755-1769; ILLUMINISMO; PAOLI PASQUALE
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1973
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Carlo Bordini
pero, seppur con accenti a volle molto diversi, interessarsi e identificarsi nello stesso fenomeno. La ragione non è soltanto nell'unità di fondo che si celava dietro le differenze di mentalità e di ubicazione politica, o nel carattere polivalente e complesso della realtà corsa, passibile di essere interpretala sotto le più differenti visuali, ma soprattutto nel fatto che si trattava di uomini che erano ansiosamente alla ricerca di una conferma nei fatti di quello che pensavano. Questa ricerca era stala solo in parte appagata dalla prassi riformatrice; lo fu dall'isola incontaminata e valorosa, ribelle e rifonnalrice, che incarnava aspirazioni in parte represse, in parte ancora inespresse. La Corsica rappresentò una conferma, nella realtà, di aspirazioni a volle inconfessate, e a volle uno stimolo a pensieri non ancora concepiti
Tutta la letteratura politica del Settecento, spesso sospesa tra realismo e utopia, è punteggiata di esempi tesi a sostenere teorie che ancora non trovavano una conferma completa e talora nemmeno parziale nella prassi politica del tempo. Esempi di governi ideali presi da paesi lontani, come la Cina, il Perù; esempi che idealizzavano e trasfiguravano l'antichità greca e romana... Come non potevano tanti nomini del tempo trovare più consona alle loro aspirazioni l'isola che era stata capace di battere il dispotismo senza forze materiali, di costruirsi in nazione e di attuare le riforme, di garantire la libertà individuale e la partecipazione politica del popolo?
Mito, in cui si fusero adesione, e insieme, come nota il Fonzi.') trasfigurazione di un secolo che cercava se stesso pur avendo caratteristiche cosi stori-camente precise. Mito che partì dall'esistenza e dall'importanza reale della vicenda corsa e del suo condottiero, ma che entrambi al tempo stesso rivestì dei suoi ideali. Il carattere polivalente della realtà corsa non basta a spiegare la polivalenza del mito; esso riflesse qualcosa che stava nascendo e che l'isola mediterranea espresse embrionalmente; nasceva, o meglio, era in gestazione l'età contemporanea, con l'irruzione dei popoli sulla scena della storia. Era la soglia dell'età contemporanea che si inizia con la rivoluzione francese ed è in gestazione negli ideali del Settecento: umanitarismo, uguaglianza di tutti gli uomini nella legge, egualitarismo, fine del diritto divino, fine della concezione dello Stato patrimoniale e della ragion di Stato , nascita della democrazia. La Corsica e Pasquale Paoli, come incrinamenio della prassi e del mito del dispotismo illuminato, e al contempo loro felice realizzazione riformatrice, come irripetibile realtà sospesa tra riforme e rivoluzione, li rappresentarono in embrione, fra contraddizioni e mancate realizzazioni. Ma le idealità degli nomini dell'illuminismo, tanto più grandi della realtà isolana, erano alla ricerca di un esempio, di qualcosa che ancora non era stato realizzato. Ànsia di applicazione dell'ideale, di trasformazione dell'utopia in realtà, che contribuì ad alimentare il mito dell'isola ribelle ed eroica, e del suo capo illuminato e riformatore.
Vien fatto di domandarsi quali furono gli aspetti, nella fortuna multiforme della Corsica dì Pasquale Paoli, che caratterizzarono il contenuto temperato del nostro illuminismo rispetto alle più ardite teorie del pensiero europeo. Mi pare che il limite che gli Italiani non valicarono (o che valicarono raramente) fu quella linea di demarcazione oltre la quale l'aspirazione alla libertà politica di-
0 F. FORZI, O/>. cft p. 89.