Rassegna storica del Risorgimento

BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno <1973>   pagina <558>
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Renata De Lorenzo
dove la parola forza... non vuol dir altro che concorso e consenso di più in torno a una idea e a certi uomini ai quali è affidato ratinarla. questo con-senso e concerto non è certo se non in un'assemblea, dove i voti si contano; giac­ché Inori d'essa il popolo ha voce indistinta; cosicché ciascuno può affermare o negare che l'abbia significato favorevole a sé o disfavorevole altrui . Questa posizione, comune anche a La Perseveranza e a L'Opinione, La Stampa por­terà avanti ogni volta che le sembrerà di scorgere un pericolo per il governo, soprattutto durante i tentativi rivoluzionari. In verità, già nel febbraio del. 1862 era valida la crìtica alla scarsa omogeneità della Camera, alla tendenza del par-tilo ministeriale ad essere numeroso più che chiaro, ad una maggioranza e mino­ranza incapaci, perché non ben determinate nelle loro funzioni, che dovevano essere esplicite invece in un sistema parlamentare.
Bonghi fondò quindi La Stampa con un grande apparecchio di mezzi tipografici,1' a Torino, con uno scopo abbastanza preciso; interessa pertanto notare fino a che punto il quotidiano si mantenne fedele al programma iniziale, dal giorno della fondazione, 7 febbraio 1862, al 30 aprile 1865, data del termine delle pubblicazioni.
Per come era compilata, La Stampa assolveva facilmente al compito di rap­presentare le opinioni della capitale nelle province, sempre naturalmente se­condo le idee dei suoi collaboratori: la prima pagina era, infatti, di solito dedi­cata a questioni di politica estera e interna, a problemi cioè di interesse nazio­nale; la seconda e la terza pagina ospitavano le corrispondenze provenienti da tutte le province o resoconti di 'discussioni alla Camera, lettere di singoli su que­stioni generali o locali, ecc.
Fino al 30 agosto 1862 fu pubblicata anche una Seconda edizione per le province meridionali, sostituita il 31 agosto dall' Edizione del Mattano ; far giungere le copie in zone così distanti era in verità un problema comune alle varie redazioni di giornali e spesso alla lontananza si aggiungevano ritardi po­stali che causavano le lamentele dei lettori.
Come per un qualsiasi giornale espressione di una parte politica, l'appro­vazione o la critica all'operato del governo era il primo interesse e La Stampa assolveva in questo senso lo scopo di far conoscere nelle province le opinioni ed i fatti della capitale.
Il giornale può sembrare deficitario sotto l'aspetto opposto, nel caso si dia una valutazione quantitativa più che qualitativa; i problemi dei Mezzogiorno non occupano, infatti, sempre la prima pagina e le lamentele sono affidate alle lettere dei corrispondenti, che forniscono il quadro delle tristi conseguenze del disordine amministrativo, del brigantaggio, della camorra, ecc. Solo quando il fatto locale può servire ad affrontare questioni nazionali o può essere visto sotto la prospettiva di una crisi e di un movimento più vasto, viene offerto al lettore in prima pagina.
La Stampa* quindi, giornale nazionale, non meridionale, secondo gli sforzi di Bonghi di inserire il Mezzogiorno in un'unità più vasta, è un quotidiano che cerca di esaminare i problemi locali al di fuori di ogni prospettiva ristretta, di ricollegarne gli appetti positivi e negativi alla positività o negatività della situazione generale. Molti degli articoli erano scritti sulla base di una conoscenza
I) F. D'OVIDIO, 2Z. Bonghi, in Nuova Antologia, V novembre 1895, ripubblicato in tiimpianth Palermo, 1903, pp. 1-46.