Rassegna storica del Risorgimento

BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno <1973>   pagina <571>
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<(. La Stampa di Ruggero Bonghi 571
vero spirilo dello Statuto e ritennero che esso si fosse concretizzato nell'ammini-strazione Farini-Minghetti. Il quotidiano dedicò gli artìcoli di fondo del 7, 10, 11 13, 18 dicembre alla difesa delle idee sostenute fino a quel momento in quanto opposizione e all'impostazione nuova di giornale ministeriale, anche se questa qualifica fu sempre rigettata dal giornale per i sottintesi legami po-litiei e le beghe o manovre che faceva supporre nella vita giornalistica italiana di quegli anni.1)
Gli uomini nuovi furono difesi contro l'attacco del Journal des Débats, favo­revole a Rattazzi, ma soprattutto furono sostenuti nel designarli come coloro che avrebbero restaurato l'autorità della legge, l'efficacia della libertà e il vi* gore morale delle istituzioni. Ci si aspettava dal nuovo ministero che fosse parlamentare nell'azione come è stato parlamentare nell'origine , che ope­rasse inchieste nell'amministrazione, stabilisse le lèggi, combattesse i partita. con concetti politici diversi, aumentasse il benessere. La Stampa condivise pie­namente anche il programma esposto da Farmi il 12 dicembre,2' insistendo soprattutto sulla necessità del decentramento e di un'opera solerte nel campo economico-finanziario e in quello dell'unificazione legislativa e amministrativa. Per ciò che riguarda la diffusione e i problemi economici del quotidiano, in dicembre esso si intese con la Rivista napoletana di politica, letteratura, scienze, arti e commercio*) le cui pubblicazioni si iniziarono in dicembre a Napoli e il 24 dicembre 1862 comunicò che in questo modo si aveva il vantaggio di asso­ciare due pubblicazioni che partivano da un capo all'altro della penisola; per conto proprio La Stampa avrebbe continuato ad avere due edizioni, delle quali l'una partiva con l'ultimo corriere per Lombardia e Italia Centrale, l'altra col
i) Si possono riferire al fenomeno le considerazioni- di A. CONTENTO, LO sviluppo della stampa periodica, in La riforma sociale, 1896, n. 5, p. 919. Dopo aver chiarito che giornali semplici notiziari non ne esistono, forse perché ognuno di essi ha assunto una missione di propaganda di certi princìpH e di lotta contro certi altri , l'autore afferma che ciò è funesto perché... ì partila che sono al governo impiegano il pubblico danaro a comprare giornali e giornalisti. Così il titolo di gazzettiere serve ora di spauracchio e di sfida.... è divenuto un titolo più degli atteri valevole per aspi­rare alle più alte cariche amministrative e politiche; mentre poi il giornalismo polì­tico, larvato sotto il nome di missione, è più né meno che una speculatone. Que­sti particolari riferiti dal Contento nel 1883, avevano una loro validità anche nel primo periodo post unitario e spiegano le frequenti accuse ai giornali salariati e le insi­nuazioni verso La Stampa di reggersi coi danari forniti dal ministero Minghetti. Per i sottintesi implichi nel termine ministeriale il quotidiano tenne perciò sempre a rigettarlo.
[59j A.j.c'lif. (r. Dina su L'Opinione appoggiò le idee del ministero che aveva dichia­rato di volere l'appoggio del Parlamento, di voler rimanere ligio all'ordine e alla liberta, lodandone anche la scarsezza di promesse riguardo a Roma, giudicata un Mo di modestia (L'Opinione. 12 dicembre 1862). Nel volere attendere all'unii li-caziono e al diseentramento il ministero non poteva non trovare l'appoggio de La Stampa.
3) La rivista fa pubblicata In un primo tempo ogni 10 giorni, poi ogni settimana in fascicoli di. 20 pagine. L'abbonamento cumulativo comportava una diminuzione di prezzo ma non escludeva che ci d potante abbonare ad uno solo dei due giornali. La rivista napoletana, dirotta e pubblicata da Antonio Ci cecine, Giuseppe Del Re, Stanmlao Gatti, comunicò hi propria asso orazione- con La Stampa nel n. 7 (anno I) come un tentativo di offrire ai propri lettori anche un'esposizione degli avvenimenti poli liei e degli atti governativi.