Rassegna storica del Risorgimento

BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno <1973>   pagina <572>
immagine non disponibile

572
Renata Da Lorenzo
primo corriere del mattino: sarebbe stata inoltre stampata con caratteri nuovi e avrebbe avuto formato più grande dal ln gennaio 1863. Queste precisazioni erano utili perché gli abbonati si lamentavano spesso di notevoli ritardi nel recapito del giornale.
Il nuovo anno si iniziava dunque per l'organo di Bonghi con la promessa ai 'trattare ampiamente Fattività politica integrandola con letture a sfondo scien­tifico su problemi commerciali e tecnici, letterari e artistici in particolare del Mezzogiorno. Senza voler dare all'intesa con la rivista napoletana mi valore superiore alle reali intenzioni degli scrittori, essa tuttavia, come tentativo di indagare a fondo nei mali e nei problemi del Mezzogiorno, poteva avere ima importanza non trascurabile nel 1863. Tanno della legge Pica. Caduto, in falli, il ministero Rattazzi dopo una discussione sul brigantaggio nel Mezzogiorno, sollevata da uomini di Sinistra, fu decisa il 16 dicembre la nomina di una com-missione d'inchiesta per studiare i motivi sociali di una questione che si era sempre cercato di risolvere con metodi repressivi. La Stampa il 18 dicembre 1862 fu favorevole ad un'analisi delle cause remote e prossime, morali, politiche e sociali del fenomeno e alla necessità di vedere quanto la condizione del contadino in ciascuna provincia vi contribuisca, quanto la qualità della coltura, la condizione delle strade, lo stato dell'istruzione primaria, l'influenza del clero ; sostenne il dovere di far cessare immediatamente il brigantaggio con mezzi di polizia repressiva e forza preventiva, di operare colle truppe in grandi masse; comporre le guardie nazionali in battaglioni mandamentali; far la lista degli assesti dai comuni; dare ai giudici di mandamento il cui personale deve essere migliorato molto e senza posa la polizia; formare squadriglie e far loro occupare le cascine; aumentare i carabinieri; impedire, per ogni via che i riscatti siano pagati; tenere indenni i proprietari . Consigli questi che se da un lato vogliono dare l'impressione di un'apertura all'analisi anche di cause sociali a livello popolare, sfociano nella solita azione repressiva da intensifi­care per ottenere risultati validi!
Per il momento, tuttavia, nelle province napoletane uno dei problemi più gravidi di conseguenze era la modificazione del personale; La Stampa il 24 di­cembre 1862 invitò il ministero dell'Interno ad essere moderato, togliendo gli elementi politici più che aggiungerne nuovi, scegliendo i prefetti da richiamare tra quelli messi in aspettativa, congedando quelli che èrano arrivati a tale carica senza percorrere i gradi della carriera, ma soprattutto eliminando il personale politico abituato a criticare il governo e a scrivere spesso su giornali di oppo­sizione. *)
TI problema era in verità scottante e Bonghi ne conosceva già i risvolti ne­gativi che si ripercuotevano anche nel pullulare a Napoli di giornali clericali e borbonici- oppressi dalla censura, ma facili a ricomparire sotto diverso nome; del resto un personale già in servizio sotto la passata dinastia era un notevole mezzo di lotta e un campo di diffusione per le idee contrarie all'unità, soprattutto perché formato da individui privi di chiare idee politiche e pronti a sostenere chi elargisse maggiori promesse e contentini momentanei. Proprio verso la fine del 1862 il quotidiano moderato ebbe modo di scriverò spesso contro un nuovo
t) H 19 dSeembro 1862, a proposito della riforma del personale doganale, La Stampa sconsigliò dì nhmovarlo totalmente, essendo più opportuno fare correzioni e riparare gli errori.