Rassegna storica del Risorgimento

BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno <1973>   pagina <573>
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m La Stampa di Ruggero Bonghi 573
giornale clericale e borbonico* il Napoli, diretto dal principe di Torcila, il cui programma era ispirato all'autonomismo napoletano pur professandosi al di sopra di ogni colore politico. Il personale meridionale era soggetto a scompensi economici tra provincia e provincia, era spesso vittima della prevalenza degli elementi piemontesi nelle amministrazioni, ma d'altra parte si mostrava anche poco energico nel sostenere i suoi diritti, dal momento che le lamentele spesso cadevano nel vuoto e c'era scarsa coscienza di classe; del resto era logico che chi percepiva uno stipendio senza far nulla perché in aspettativa fosse facile preda del lassismo morale e avesse scarsa conoscenza dei reali problemi degli altri; La Stampa da parte sua, se da un lato invitava gli impiegati che si ritenes­sero danneggiati a parlare, accusando i Napoletani di saper poco imporre i propri diritti, giustificava la prevalenza di Piemontesi nelle amministrazioni per la loro maggiore capacità ed esperienza. ')
Nel complesso il quotidiano finì per affermare che l'anno si era chiùso posi­tivamente citando il 29 dicembre alcuni quadri statistici che provavano, rispetto al 1860, una diminuzione dei reati, un aumento dei dazi comunali; riconobbe anche che c'era ancora molto da fare. Gli articoli sul brigantaggio in verità non avevano dato la stessa impressione ma tutto, in coincidenza dell'avvento di Min-ghetti al potere, doveva collaborare a dare un'immagine positiva delle condizioni di quelle province sotto il nuovo ministero.
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.All'inizio del nuovo anno fu presentalo un quadro riassuntivo del 1862, met­tendone in risalto gli aspetti positivi e negativi, e furono delineati i doveri della nuova amministrazione rispetto a Roma e Venezia, all'unificazione dell'ammini­strazione civile, al riordinamento del credito e delle finanze, alle condizioni delle province napoletane e siciliane, alla riforma delle relazioni Stato-Chiesa. In vista della discussione sul bilancio numerosi articoli furono scritti contro le idee e i progetti di Sella; il 29 gennaio 1863 si cominciò ad esaminare il bilancio del ministero d'agricoltura e commercio.2) Bonghi fu direttamente interessato alla
1) Il problema aveva tuttavia un risvolto negativo anche a livello nazionale: La classe politica, i funzionari del Piemonte ut specie, se dal dinamismo lombardo avreb­bero potuto trovare incitamento a superare certa pedanteria e lentezza, evidente so­prattutto nei gradi intermedi, dall'immissione di burocrati meridionali o avvezzi ai sistemi delle antiche corti vennero attratti sempre più a una mentalità illiberale, che spegneva la fiducia nelle energie autonome del corpo sociale (A. CARACCIOLO* Statò e società civile. Problemi dell'unificazione italiana, Torino, 19(50, p. 87).
2) Allorché fa presentata la relazione, La Stampa, il 27 dicembre 1862, sostenne la necessità di eliminare questo ministero, istituito male, basato su usurpazioni, so­prattutto nelle province napoletane e siciliane por ciò che riguardava la divisione dei demani, feudali ed ecclesiastici, comunali o promiscui. In ciò era d'accordo con La Perseveranza. Il corrompi mento * di molti istituii e il restringimento della base di consenso di questi fa del resto, secondo il Caracciolo (op. ci7., p. 14) una conse­guenza inevitabile dell'accentramento e delle limitazioni prima attuate come necessità transitoria; l'armonia tra Stato e società vile, concretizzabile in Pie­monte, veniva cosi a corrompersi per l'estensione di strutture più avanzate a paesi ancora privi di coscienza civica .