Rassegna storica del Risorgimento
BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
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1973
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575
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a La Stampa di Ruggero Bonghi 575
letto; gli scrittori de La Stampa puntualizzarono 1*11 febbraio 1863 che essi già in precedenza avevano ritenuto i meridionali alti a fruire delle libertà comunali e provinciali accordate ad altre province: Noi siamo di quegli i quali protestammo che sarebbe stato un insultargli E mantenere per essi i provvedimenti della legge napoletana del 1816, nella quale alle province ed ai comuni era tolta ogni libertà e ogni moto . Essi tuttavia riconoscevano che in fondo mancavano a quelle popolazioni la fiducia in sé ed un esatto concetto della libertà.
Il giornale riteneva, contro coloro che portavano innanzi le lamentele dei Napoletani, che Napoli stessa fosse stata trattata dal governo molto meglio di quando si trovava sotto i Borboni e spesso si volgeva anche contro La Mar-mora; a chi rinfacciava che il brigantaggio era in aumento, essa rispondeva *) che era invece diminuito in intensità e che solo il ministero dell'Interno della amministrazione Minghctti aveva operato per reprimerlo i mezzi adatti tramite l'inchiesta parlamentare e la sottoscrizione nazionale.2)
Circa, poi la Sicilia, i corrispondenti de La Perseveranza e de II Diritto ritenevano fosse la regione in peggiori condizioni per l'insurrezione dei reni-lenta alla leva (istituita in quei mesi per la prima volta nell'isola), per gli scontri degli evasi di galera contro i soldati e per altri motivi di disordine; essi scrivevano che era anzi quella che pagava meno, in cui più si erano compensati gli interessi nati, -dalla rivoluzione e meno lesi i vecchi, ove più gente viveva a carico dell'erario e per la quale si spendeva di più, delle cui condizioni i democratici e il partito governativo si rinfacciavano la colpa a vicenda. Per La Stampa la colpa della situazione negativa era di entrambi, avendo i primi disorganizzato ogni cosa, i secondi non avendo riorganizzato > nulla e perciò l'influenza di entrambi nell'isola era inesistente; essa invitava perciò il governo ad attutire l'irritazione ed a ripristinare il sentimento nazionale con provvedimenti decisi. Pur riconoscendo inoltre le condizioni deficitarie dell'isola escludeva che ciò fosse dovuto a cospirazioni o intrighi, ma ne riportava le cause al fatto che la situazione catastrofica in cui era stata trovata dal ministero non ammetteva un pronto rimedio; anche in questo caso sosteneva, il 2 aprile 1863, che ad ogni modo c'era stato un sia pur lento miglioramento.
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Per ciò ohe riguarda la diffusione del quotidiano, eoi nuovo anno molli, soprattutto nelle province napoletane e siciliane, dovettero disdire l'abbonamento; ciò si può dedurre da un comunicato inserito il 30 gennaio 1863: la direzione mandava a tutti coloro che si erano associati all'inizio il giornale per 15 giorni, affinché quelli che avessero disdetto l'abbonamento per Itti .cattiva carta e i caratteri con cui era stampato il quotidiano potessero rendersi conto dei miglioramenti e riassociarsi. Coloro a cui il giornale non era giunto a causa dello stato d'assedio, sarebbero stati risarciti con l'invio de La Stampa per
t) La Stampa, 2 aprile 1863.
2) Anche L'Opinione dedicò alcuni articoli ad elencare I provvedi menti adottati dal minuterò rispetto alla sicurezza pubblica nello province napoletane per sostenere la politica della maggioranza (Cfr. La Stampo, 11 maggio 1863).