Rassegna storica del Risorgimento
BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno
<
1973
>
pagina
<
582
>
582
Renata De Lorenzo
pruno momento si dichiarò incompetente, ma sperò che sorgesse una diwuB-sione chiarificatrice.
Il 7 ottobre 1863, infatti, una lettera di risposta attribuiva l'inefficacia della repressione a ragioni diverse e salvava l'onore militare di La Mar mora accusando i Napoletani; il quotidiano ribadì, pur riconoscendo l'operosità e il valore del generale, la positività di ascoltare vari pareri. // Diritto attribuì le corri* spondenze agli ordini del ministro degli Interni, per le caratteristiche ministeriali del giornale; altri appuntì alle lettere vennero da La Discussione e da L'Opinione, che incolpava i proprietari napoletani difesi da La Stampa. Inter* venne, Bulla base di osservazioni tecniche, Yltalia militare,1) con una lettera del colonnello Bariola, capo di Stato Maggiore di La Marmont, a difesa di quest'ultimo. Il quotidiano di Bonghi il 17 ottobre 1863, insistendo sulla concordia tra il governo e il generale e sulla necessità della sua guida militare nel Napoletano, ricostruì la discussione, le censure e le difese e, pur continuando a dichiararsi incompetente, concluse col dare suggerimenti ai competenti; distìnse innanzitutto il grosso brigantaggio dal piccolo, le grosse bande dalle piccole compagnie di grassatori, e precisò che da questo presupposto derivava il miglior uso delle truppe (con distaccamenti sparsi non si poteva aver ragione delle grosse bande e con le forze concentrate non si potevano eliminare le piccole), la relazione tra autorità civili e militari (l'autorità militare doveva essere assoluta per le grosse bande e farsi da sé la polizia, ma stare in relazioni normali con l'autorità politica per le piccole bande), l'aumento o meno del fenomeno (i vantaggi sinora si erano ottenuti più verso il picco-Io che verso il grosso brigantaggio: Crocco, Ninco-Nanco, Tortora erano in libertà). Le discussioni continuarono il 20 ottobre sui rapporti tra amministrazione civile e azione militare che si rigettavano le colpe a vicenda, sulla dislocazione delle truppe, sulle responsabilità dei proprietari; La Stampa in fondo mostrava di criticare La Marmora e di questa presa di posizione si vantò spesso in seguito come prova della propria obiettività anche nei confronti di persone legate al ministero. z)
Dopo il viaggio del re nel napoletano in novembre e l'amnistia che il quotidiano sostenne valida solo in quelle province per essere il carattere e gli effetti di un simile atto diversi da luogo a luogo, l'anno si chiuse con le dimissioni dei deputati della Sinistra.
Il ministro della guerra e il generale Govone, nel rispondere il 5 dicembre all'interpellanza D'Ondes-Reggio originata da una nuova discussione sulla Sicilia parlarono delle condizioni della sicurezza pubblica nell'isola accusandola anche
t) Ibidem, 10 ottobre 1863.
2) X corrispondenti de La Stampa (25 novembre 18631 furono accusati da alcuni giornali d'opposizióne dei fatti rincrescanoli e dei disordini accaduti nel paese; il quotidiano si difese scrivendo che ì disordini erano minori del supposto e che il riportare opinioni avverse al Governo o notizie del caos di alcune province indicava che si voleva un'ampia di sragione. Che Bonghi fosse solito parlare e scrivere anche contro amaci è spetto conformato. Scrive ad esempi C. Morandi (C. MORANDI, Il pensiero politico di H. Bonghi, in Annali di scienze politiche, li, 1929, pp. 223-230), dopo aver affermato che Bonghi fu uomo politico... nel penderò o nella pra< dea ~ : Bonghi non un teorico e neppure un esecutore della politica : è un osservatore, un polemista, un critico ... anche contro amici porche egli ... vedo sempre di là dai portiti la nazione.