Rassegna storica del Risorgimento

BONGHI RUGGERO; GIORNALI TORINO 1862-1865; ITALIA MERIDIONALE S
anno <1973>   pagina <588>
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Renata Da Lorenzo
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Nei confronti del nuovo ministero, La Stampa, d'accordo con L'Opinione e La Perseveranza, insìste soprattutto a che fosse eseguita la Convenzione nei termini previsti,, procurando i maggiori compensi possibili a Torino, die non fossero, però, un incaglio allo sviluppo della vita nazionale;1 * si dilungò anche durante il mese successivo nella difesa dell'ultimo atto della passata ammini­strazione, vagliandolo sotto tutti i suoi aspetti e invitando continuamente i Tori­nesi alla calma. Fece solo alcune riserve il 6 ottobre 1864 sulla necessità di una legge per il trasferimento della capitale, per il quale avrebbe preferito un decreto che meglio ne indicasse il carattere provvisorio.2)
La stampa moderata considerava il nuovo ministero come una continua­zione del precedente e si trovava compatta a rintuzzare le accuse de II Diritto e le idee non certo ispirate a concordia e moderazione; la dichiarazione del ministero di mantenere la Convenzione fu, quindi, interpretata come una vit­toria e come una testimonianza di unita nazionale di fronte all'Europa.
Nei residui pochi mesi di vita il giornale seguì le vicende politiche sia che si discutesse della soppressione delle corporazioni religiose3) o della legge comu­nale e provinciale,4 sia che si trattasse dell'opportunità della pena di morte-5) e del riordinamento e ampliamento delle reti ferroviarie.6)
Se da un lato tuttavia si unì alle voci della stampa moderata nel reagire all'enciclica Quanta cura e al Sillabo,7) mostrò la sua solita indipendenza nel giudicare le leggi d'unificazione amministrativa e legislativa: infatti il 29 gennaio 1865 sostenne che la Camera non dovesse andare oltre nei suoi lavori prima del trasloco della capitale, procurandosi l'ostilità de La Perseveranza e de L'Opinione che preferivano che la medesima Camera portasse a termine ogni cosa.
1) La Stampa, 26 settembre 1864.
2) Delia stessa opinione fa La Perseveranza {2 ottobre 18643 j vedi anebe IL BONGHI, La convenzione di settembre e il ministero Lamarmora, In Nuova Antologia, 1868, voi. 8 pp. 180-182. Per l'Opinione cfr. L. CHULA, Giacomo Dina e l'opera sua nelle vicende del Risorgimento italiano, Torino, 1889-1903.
') La Stampa. 22-23-24-25-26-27-28.29-30 novembre 1864.
4) Il 4 ù 5 febbraio 186S La Stampa mise in risalto gli aspetti negativi degli emen­damenti e scrisse ebe hi pratica era tornata in. vigore la leggo del 1859.
5) Questo problema sorse in seguito olla discussione sul progetto Mancini del novem­bre 1864 circa l'estensione alla Toscana del codice sardo del 1859 e l'abolizione della pena di morte in tutta Italia gii approvato- dalla Camera ma respinto dal Senato; secondo La Stampa (6 marzo 1865) la pena di marte non doveva essere abolita, ma mitigata in tutti gli aspetti collaterali, fu. fondo riteneva ohe fosso opportuno lasciare la situazione immu­tata con un codice senza péna di morte in Toscana e con In péna di morto in altre parti d'Italia in atteso della formulazione di un codice unico per tutto il paese elio in realtà non esisteva.
*) Bonghi ebbe parto attiva in questo progetto di legge; fr. R. BONGHI, Riordina­mento e amplificazione dalle reti ferroviarie, Torino, 1865.
7) Erai erano infatti poco consoni alle ideo di Bnoghi; vedi R. BONGHI, Staio a Chiesa, a cura di W. MATUBI, Milano, 1942.