Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <594>
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Emilia Moretti
gio; è scritto da Canino, in un italiano sgrammaticato all*avv. Vannulelli da Lu­ciano, il 31 gennaio 1821:
Ricevo, lll.mo Sig. Vannulelli, la vostra lettera; penso affatto l'opposto di ciò che mi scrivete al nome di Madama; sì sta qui meglio assai che in Roma giacile se vi sono dei torbidi, marcie di Napolitani eie. Roma e Civitavecchia ci servono di avanguardia, ed in un salto siamo in Toscana che è il paese di tutta l'Italia ove esiste il meno probabilità di rumore; vi prego di far sentire a Madama questa ragione: se le cose non si acomodano lei dovrebbe venite in Canino col Cardinale.
LUIGI SOLIDATI TIBURZI E LUIGI OVIDÌ. il Museo centrale possiede, per chi voglia studiare il Comitato nazionale romano e queste carte sono state già ampiamente sfruttate il ricco archivio di Giuseppe Checchetelli. A completamento ricordiamo i pochi documenti di Luigi Solidali Tiburzi (Bu­sta 913), uomo di sinistra fra i cospiratori romani. > Dell'azione si parla in que­ste carte soprattutto per il 1864, in due lettere di Nino Costa ( Marco >) del gen­naio; in altra di Checchetelli del 27 giugno, alla quale il Solidati risponde pole­micamente in una minuta; in una di Antonio De Dominicis del 5 settembre; in due di Francesco Vallerani; in altre di Adriano Bompiani. Sia la corrispon­denza di quest'ultimo (5 lettere), sia quella di Checchetelli (4 lettere), ha inizio nel 1862.
Luigi Mastricola, invece, entrato nell'amministrazione italiana e sottopre* letto di Rieti, si raccomanda a Solidali il 29 gennaio 1867, perché venga rico­nosciuta la sua azione contro il brigantaggio: ha, infatti, recuperato 113 fra re­nitenti e disertori.
A conferma dell'appartenenza alla Massoneria del Solidatij tré lettere da Ancona di Pacifico Pacifici.
Completano il fondo a ricordare membri più antichi della famiglia ;dcuni documenti che testimoniano le peregrinazioni del canonico Filippo So­ndati tra il 1810 e il 1814.
Anche la corrispondenza di Luigi Ovidi (Busta 113) si inquadra, come quella del Solidati, nell'ambiente della emigrazione romana. Essa è stata consegnata parecchi anni fa al Museo centrale sotto il titolo di Memorie e così è stata giu­stamente citata da Fiorella Bartoccini, che ha potuto vederla prima del definitivo ordinamento. In realtà, ci troviamo di fronte a lettere ricevute da colui che era uno dei più giovani tra i cospiratori romani. Egli annuncia lu sua partenza per Pesili ai genitori il 16 aprile 1861 e scriverà altre lettere al padre e ai fratelli fra questa data e il 1863. Apre uno squarcio sulla vita intima dell'Ovidi una sua lettera alla madre del luglio 1863 per la delusione amorosa che l'aveva travolto in casa Galletti* quella casa dove la madre stessa l'aveva invitato a non metter piede. Per contrasto, la lettera a lui della bellissima Anna Galletti de Caililhac, mancata suocera, che si lamenta di non vederlo più: si e forse offeso perché ero corsa voce che fossero amanti? Scrive con una spregiudicatezza non frequente nell'Ottocento!
Ma torniamo alla politica e all'opuscolo pubblicato dall'Ovidi nel 1863: *3
9, Quesiti documenti e quelli di Luigi Ovidi sono stali sfruttati da IMOIIKM.A BASTOC-CINJ, /< Roma- dei Romani , Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1971.
2) Per li significato di questo opuscolo vedi F, BAIITOCCINI, La a Roma cil., p, 857 flgg.