Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <597>
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Archivi minori romani
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aprile), da Napoleone De Masini [Masina] (16 maggio), da M. Monterchi (7 giu­gno). L'ultima è scrìtta da Andrea Sisco il 9 luglio dal Quartìer generale del con* vento di S. Talentino e contiene l'invito a raggiungere la divisione Garibaldi. Si passa, poi, in Inghilterra, dove Zambianchi tenta di impiantare attività commerciali. Per questo si fa scrivere commendatizie da Lante di Montefeltro e da Mattia Montecchi. Il primo è ricco di elogi per il suo comportamento a Tre­viso, il secondo freddino freddino... In questo periodo gli scrivono il futuro attentatore, con Orsini, a Napoleone, Giuseppe Andrea Pieri per lamentarsi del l'isolamento in cui vive e Luigi Ronioli per annunciare la probabile fondazione a Londra di un Comitato per l'emigrazione. Sempre a Londra, nel 1856, Zani-bianchi pubblicherà un opuscolo dal titolo : Revolution et jésuitisme à propos de Pie IX et de Lord Palmerston. Le commandant Zambianchi au comte de Moti i alembert .
Anche se Charles Stewart gli aveva tolto ogni speranza, nel 1854, di poter costituire una società che comprasse una concessione a Rio Claro, Zambianchi va in Argentina e entra a far parte di una Commissione incaricata, nel 1858, di eseguire rilievi topografici. Non sappiamo se sia andata in porto l'idea di costi­tuire una colonna mobile contro gli Indios, della quale parla Valentin Alsina in una lettera dello stesso anno.
All'annuncio della nuova guerra in Italia, Zambianchi lancia un Appello dei soldati italiani agli onorevoli componenti il Comitato nazionale italiano in Buenos Aires (proclama a stampa), in data 26 giugno 1859 per ottenere i fondi necessari a pagare il viaggio di ritorno. Arriverà a cose fatte, ma in tempo per partecipare alla spedizione dei Mille.
Una lettera di Garibaldi del 2 gennaio, con la quale lo autorizza a prelevare fondi dal Milione di fucili e le istruzioni autografe impartite al comandante della diversione l'8 maggio, sono i soli documenti del 1860. Bertani l'il aprile 1861 scrive a Zambianchi una lettera con notevole distacco e assai poca confi­denza: finisce col concedere solo la metà di quello che gli era stato richiesto.
Zambianchi, sfiduciato, torna in Argentina dove, nello stesso 1861, sarà nominato colonnello ingegnere militare addetto alle fortificazioni. Morirà il 13 febbraio 1862.
Per completare la descrizione del fondo dobbiamo ricordare due lettere as­sai gentili di Bartolomé Mitre alla vedova Isabel e i certificati di battesimo dei figli che, dopo la morte del padre, divennero metodisti,
EMILIA MORELLI