Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1973
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pagina
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599
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Libri e periodici 599
vaio del desiderio di accogliere con gioia un emigrante dell'Italia, meridionale. Deconde non la ricorda.
L'intervento statunitense nella prima guerra mondiale fu causa di qualche muta mento dovuto al fatto che un certo numero di Americani arrivò in Italia (erano militi della Croce Rossa, autisti di ambulanze e soldati) ed Ernesto Hemingway pubblicò nel 1929 il suo Addio alle armi. Tutto questo ebbe molta importanza per far conoscere un paese fino allora noto per lo più a prelati, ricchi turisti, capitani marittimi, uomini d'affari, professori e... madri in cerca di nobili mariti per le loro figlie. Se 300.000 Americani di origine italiana combatterono nell'esercito statunitense nel 1917-1918, milioni di essi vinsero la loro battaglia sociale venticinque anni dopo per la tenacia con la quale aiutarono ad abbattere i nazisti. La seconda guerra mondiale allargò l'orizzonte di migliaia di soldati statunitensi che avevano combattuto in Italia.
Desidero prima di tutto sottolineare la minuziosa bibliografia che VA. cita per indicare le fonti di cui si è servito per ogni capitolo. Deconde inizia il suo dire da Cristoforo Colombo, evita la polemica sulla mappa Violami della biblioteca della Università di Yale, si sofferma sull'insediamento valdo-piemonicse del Settecento nel Delaware e passa poi a Filippo Mazzei, l'amico di Jefferson. In qualche modo sorvola sulle avventure del principe Achille Murai, che ebbe strane vicissitudini a Tallahassee in Florida, nella sua qualità di maestro di posta e di speculatore fondiario, ed è, assieme a sua moglie nipote di George Washington, sepolto in quel villaggio.
Don si può muovere alcun appunto alla ricostruzione che l'A. fa delle relazioni diplomatiche con gli antichi Stati italiani, se non per rimpiangere che, forse per ragioni di spazio, non siano stati ricordati avvenimenti di minor conto, li nostro ministro a Koma, nel 1866, per esempio, trovò nascosto nel reggimento degli zuavi pontifici John Surratt, uno degli implicati nell'assassinio di Lincoln, avvenimento che ho ricostruito nel mio articolo Kulus King and the Capture of John Surratt , nel Wisconsin Magazine of Uistory (voi. XXV, u. 1, settembre 194.1, pp. 43-50).
Poiché Deconde parla frequentemente degli Italiani emigrati in Sud A inerica, penso non sia fuor di luogo ricordare un fatto curioso. Mentre stavo esaminando lo scarno archivio di Belize, nell'Honduras britannico, ho trovato traccia di poveri lavoratori italiani venuti dal Guatemala. Erano 450 quelli ohe, nel 1879, avevano fissato la loro residenza a Manatce, mentre nel 1911 ne risultavano presenti solo sei. Dove erano andati gli altri? Negli Stati Uniti?
I disgraziati tumulti mafiosi del 1891 a New Orleans sono, invece, ben ricostruiti. Mi domando se Deconde sa che nell'antico cimitero della cattedrale di quella città gli Italiani ivi sepolti sono secondi in numero solo ai Francesi.
II lettore della Rassegna deve sapere che il Deconde è il primo studioso che abbia sottolineato seriamente il contributo dato dagli Indiani allo sviluppo del West. Troppo spesso i nostri ricercatori, tutti dell'Est, avevano trascurato gli Italiani che si erano insediati sulle coste del Pacifico.
L'A. park della Società a Dante Alighieri , ma non della Dante Society, organizzazione americana che ha il suo centro all'Università Harvard e si occupa particolarmente del sommo poeta. Il sindacato del crimine a Cosa nostra trova, purtroppo, più spazio dell'importante Center fot Itatian Studies dell'Università del Connecticut... Ma basta con queste minuzie.
Per ripetere le parole del recensore del New York Times (9 febbraio 1972), a ci è alalo fatto dono di uno studio obiettivo cho intreccia l'evoluzione degli Italiani in America con la storia degli incontri politici e culturali italo-statunitensi . Metà amaro, metà dolce, è una ricostruzione di grande efficacia; ò un libro ohe sarei lieto di aver scritto.
University of Miami
DUINE KDBNIC