Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <605>
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Libri e periodici 605
Dante non fa differenza fra rinuncia e viltà, e caccia giù nell'ottava bolgia colui che fece per vi]tate il gran rifiuto .
Alla categoria dei devoti di papa Celestino (si crede che Dante a lui pensasse quando cosi severamente sentenziava) non appartiene certamente il conte Giovanni Manzoni che ha onorato il suo blasone (antico di almeno sei secoli) pubblicando nel 1967 il volume Manzonia gens : che nel 1970 ha pubblicato i Cernii storici sulle località del Comune di Lago, dove non possono mancare le orme dei Manzoni: che, pur vivendo apertamente in armonio con questo tempo nostro (il quale più ohe lucente di calma serenità ci sembra ricco di deliziosi segni di scorbutica tramontana), ha trovato tempo e mezzi finanziari per creare nella sua dimora di Villa La Grìgia , in quel di Lugo, un archivio documen­tario ed un museo di cimeli di prevalente interesse risorgimentale, i quali anche per la cura, per l'ordine e per la scientifica disposizione e catalogazione non hanno nulla da ap­prendere dalle più accreditate istituzioni pubbliche.
I due volumi dei quali diamo ora notizia attestano che i documenti onoratamente: custoditi nella Villa La Grigia, non rimangono in silenziosa clausura, ma parlano al pub­blico nel migliore dei modi, ossia uscendo integralmente per le stampe con tutta la loro eloquenza.
Pertanto lo studioso può avere a sua disposizione i documenti che non riguardano soltanto Lugo e territorio,, e non soltanto altro territorio romagnolo, ma anche: luoghi e persone e vicende del Bolognese e del Ferrarese.
L'arco di tempo, come indicano i titoli dei volumi, va dai giorni in cui Pio VII ritorna nei suoi Stati, e giunge fino ai giorni in cui il card. Albani interviene per calmare le Romagne coi metodi che sono noti.
Nella documentazione che viene offerta, prevalgono i manifesti, gli editti, i pro­clami, gli elenchi nominativi militari o di altro genere, le sentenze e gli atti della polizia, ma non mancano poesie del tempo, inediti, atti privali e quan l'ai irò offra testimonianza del travaglio politico-sociale-economico delle popolazioni.
L'A. presenta ogni documento con brevi informazioni in corsivo che hanno valore di illustrazione e di precisazione ed anche di coordinazione, ed adorna i volumi con tavole fuori testo, e cioè con disegni a penna di vivissimo effetto perché ci fanno conoscere ta­luni luoghi nell'aspetto di allora, e non solo topograficamente, ma anche osiamo dirlo iper farci sentire quel clima, per darci il respiro del passato.
Giovanni Manzoni con questi volumi non ha concluso le sue fatiche: lult'aliro. Non si dedica a quelle programmazioni di oggidì che fanno pensare alla pulzella senza pulzel-laggio, ma lavora, e già prepara un terzo volume che dal 1833 ci condurrà al 1846, e che certamente non mancherà di documentazione riguardanti i moti romagnoli del 1845 i quali per le conseguenze politiche che ebbero sono un'esperienza non soltanto di interesse locale, ma anche una causa di influenze più estese e non meno forti.
Altri lavori possiamo attendere dal Manzoni, e cioè un volume sul brigantaggio ro­magnolo del secolo scorsoi ed un saggiò biografico sul conte Giacomo Manzoni patriota, volontario, uomo politico e bibliografo che è -vissuto dal 1816 al 1889, e che va segnalato fra i figli più eminenti della Romagna.
1 due volumi di documenti di cui abbiamo Ealto parola lasciano il desiderio di un indice analitico ohe renda facile la consultazione; ma in ogni caso bisogna attendere la pubblicazione del terzo volume.
PtBRO ZAMA
ANTONIO BONASMI-CAJONB, / Disonori; Firenze, Club degli Autori, 1970, in 8 pp. 424.
[L. 4.500.
Questa nuova pubblicazione sulla vita e l'impresa dei fratelli Bandiera non vuole, nell'intenzione dell4A., essere soltanto la più. recente od aggiornata ricostruzione di fatti antichi e controversi, ma propone un legame solido di attualità tra quel lontano dramma e i tempi presenti, così cambiati, diventi. Ri presentare oggi una storio dei fratelli Ban­diera può dunque apparire opera Ingenua, inattuale e romantica, ma valga a mia gius tifi-