Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1973
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pagina
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607
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Libri e periodici
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È da aggiungere che non si trattava di operai, ma di artigiani, di bottegai e di proprietari dimoranti nel centro cittadino. Non di rado le nomine o acccttazioni avvenivano secondo la regola dinastica, ossia ai padri succedevano i figli purché avessero i due requisiti fondamen-tali: schietto amor di patria e amore di vino schietto.
Con queste prerogative la famiglia del Fiasco è giunta, sino ad oggi, al completo, ed anche per questo può avere di diritto (ed ora ha di fatto) una sua storia che è per lo meno una piacevole cronaca.
L'ha compilata con rigore scientifico e non senza simpatia il segretario del sodalizio Giuseppe Emiliani il quale fra l'altro ci racconta che in buon numero sono stali i soci del Fiasco che hanno partecipato al moto romagnolo che si concluse alla Balze di Savignano nel settembre del 1845, che furono 19 su 30 i soci che partirono volontari nel Battaglione Faentino partecipante alla guerra del 1848, e che presenti e combattenti furono i soci nelle altre campagne, e cioè nel 1849, nel 1853 (salvataggio ardimentoso di disertori ungheresi), e poscia nel 1859, nel '60 e dopo.
Fra coloro ohe emergono per le loro azioni viene ampiamente ricordato Ferdinando Monti, amico di Federico Comandini, ed Ercole Saviotli, Alberico Alberghi, Cesare Mam-mini. Gaspare Montanari e Luigi Mazzoni.
Ci sembra pertanto opportuno citare questo breve studio, e non meno opportuno rilevare" che nella Romagna del Risorgimento è esistita una Società che alla luce del Fiasco ha tenuto vivo ed operante l'amore della patria.
I tempi si sa non sono più. quelli: altri amori ed altri fiaschi.
Adesso i cinquanta soci non recitano hi giaculatoria abbasso i preti né le altre peggiori: perderebbero tempo e sprecherebbero fiato. E quanto al grido a Italia! Italia! possono udirlo se vanno allo Stadio quando si gioca la partita internazionale. Allora quel grido funziona come ricostituente della squadra del cuore.
Tempi nuovi e consolazioni nuove.
Ai curiosi che si chiedessero se sia più propizio all'amor di patria lo sport, oppure il fiasco di vino, si può rispondere che lo sport fa buoni i muscoli e che il vino fa il buon sangue. Il che è documentato dalla Società del Fiasco.
PIERO ZAMA
Eroso BARBANO, JJ occupazione austrìaca della Valsesi nel 1849 ; [Biellal, Società Valse-siana di cultura, tip. RameRa, s.d. Tma 19721, in 8, pp. XVI-78. S.p.
Fondato sa una buona base documentaria (dell'archivio comunale di VaraRo o di archivi viennesi), il presente lavoro illustra in una rapida ricostruzione la cronaca di una vicenda, neQ'ambito dell'occupazione austriaca in Piemonte dopo hi battaglia di Novara, che ci interessa forse più per i risvolti curiosi ed umani (diserzioni, decessi, ricover] ospedalieri, comportamento degli occupanti verso la popolazione ecc.) che non per il fatto politico-militare vero e proprio. Se bene ha fatto il Galante Garrone, nella prefazione, a sottolineare alcuni aspetti della situazione particolare delta provincia, vogliamo Inoltre rammentare che il breve periodo della vicenda dal marzo all'agosto del '49 viene efficacemente inquadrato, con opportuni riferimenti, nella storia dalla Valsane. Sui rapporti tra le autorità civili piemontesi e qneRe militari austriache vai la pena rii riportare alcune raccomandazioni ai Sindaci del Commissario straordinario Mathiou: ... Prevenire i disordini, piuttosto che averli a reprimere, tale debh'essere, in ogni tempo, ma ora più che mai, il proponimento loro. Usino i mezzi di persuasione, lo ammonizioni, i consigli* e ri giovino all'uopo dell'influenza, efficace sempre, delle persone più stimate, e per conseguenza autorevoli del luogo (,..). Verso le truppe dii occupazione, facciano che il contegno della popolatone sia dignitoso e prudente. Non tollerino nulla che abbia contro dì esse aspetto di provocazione o di insulto. Procurino che i mercanti di commestibili eieno sempre a sufficienza provveduti de' generi necessari, e non dieno ai militari giusti motivi di lagnanze. Persuadano poi gli abitanti del paese a non avere col soldato altre relazioni di quelle in fuori che sono Domandate dal