Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <615>
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Libri e periodici
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nauta d indirizzo democratico-radicale in una vera e propria formazione partitica, anche se a larghe maglie e senza una solida e capillare struttura organizzativa.
Fortemente sottolineata da Galante Garrone è l'influenza polìtico-ideologica di Cat­taneo su Bcrtani e quindi, tramite quest'ultimo, sull'intero radicalismo italiano delie orì­gini. Sotto questo profilo, particolarmente rilevante è la derivazione cattaneana dell'opu­scolo pubblicato nel dicembre 1865 da Bertani. Della opposizione parlamentare, nel quale venivano già chiaramente indicati quelli che dovevano restare i capisaldi programmatici del radicalismo italiano lungo tutto il suo cammino: suffragio universale, diritti di libertà, nazione armata, autonomie locali e decentramento, istruzione primaria obbligatoria e gratuita, laicismo integrale, piena indipendenza della magistratura dall'esecutivo, imposta unica proporzionale e saviamente progressiva .
D momento aureo del radicalismo italiano, quello in cui esso riuscì con maggior net­tezza e vigore a svolgere la sua funzione, progressiva nella vita politica italiana, viene in­dicato da Galante Garrone nel periodo della battaglia antitrasformistica dopo l'avvento della Sinistra al potere, specialmente fra la caduta del primo ministero Cairoti nel di­cembre 1878 e il patto di Roma del 1890. Fu appunto all'indomani della caduta del mi­nistero politicamente più avanzato che potè mai vantare l'Italia dell'Ottocento che comin­ciò la lunga lotta dei radicali contro l'involuzione democratica, ormai evidente nel Parla­mento e nel paese: Sarà questa, per molti anni, la loro funzione: rappresentare in modo quasi eselusivo le istanze di rinnovamento, lo spirito di contraddizione, la critica al re­gime dominante. Più tardi, quando altre correnti politiche la repubblicana e ancor più la socialista si affiancheranno a loro nell'area dell'Estrema Sinistra, assumendo posi­zioni di punta ancora più avanzate, la vis polemica dei radicali comincerà ad attenuarsi, e si profilerà il loro finale adagiarsi nell'alveo della politica gioii (liana .
La questione dei rapporti con le altre due correnti dell'Estrema Sinistra, repubbli­cani e socialisti, è in effetti una delle più tormentate nella vita del radicalismo italiano e ad essa Galante Garrone dedica a varie riprese la sua attenzione, in quelle-che sono tra le pagine più efficaci del libro. Si trattava di rapporti quanto mai spinosi, e contraddittori, fatti di incontri e scontri, di alleanze e confluenze in alcune occasioni e per certe battaglie e di diatribe furibonde per il resto del tempo, di solidarietà contro i comuni avversari e di concorrenza serrata per la guida del movimento antigovernativo e antimoderato in. ge­nerale. In questo confronto continuo il radicalismo si definiva, precisava la sua funzione concreta nella vita politica del momento, trovava di volta in volta alimento in vista di nuovi obiettivi oppure esauriva la sua carica vitale a favore delle formazioni rivali e del socialismo in particolare. Questo processo dì esaurimento assunse un andamento sempre più marcato durante l'età gioliltiana, malgrado i notevoli successi dei radicali sul piano elettorale e parlamentare. La ragione essenziale di questa parabola viene vista da Galante Garrone nel fatto che in Italia rimase sempre esigua quella borghesia democratico-liberale, colta e tecnica, lungimirante e capace di elevarsi alla considerazione degli interessi gene­rali, che nel mondo moderno ha l'ufficio specifico di portare avanti il progresso. Prevalse invece, per dirla con un'espressione ' di Leo Valian], la borghesia grettamente sollecita del proprio esclusivo interesse particolare, indifferente alle esigenze di libertà D. Bisogna anche aggiungere, tuttavia, che proprio per quanto riguarda l'età gioliltiana e il ruolo in essa svolto dai radicali il discorso di Galante Garrone si fa alquanto sommario e gene­rico, di modo che non si. può dire che II problema della crisi del radicalismo italiano sia affrontato a fondo, nella suo principali componenti e nei suoi motivi essenziali. Giusta­mente, comunque, l'autore si preoccupa di ricordare e sottolineare gli aspetti positivi della funzione esercitata dai radicati anche noi periodo del loro tramonto: Pur con tutte le sue debolezze, ambiguità, contraddizioni, e nonostante il progredire di una e risi che, come abbiamo visto, era in esso già latente fin dall'idi imo decennio dell'Ottocento, il radica­lismo italiano non 0Ì vanifico nell'orbita della politico gioii ulano; concorse all'innegabile progresso della vita economie e sociale del paese, all'attuazione di non poche riforme, alla libera ascesa delle masse popolari: non esaurì del tulio la sua carica polemico cosi pro­nunciata negli anni novallottiani; restò insomma, sulla scena italiana, una presenza viva. e attiva, e proprio per questo temuta, combattuta, blandito e ricercala} e, come forza par­lamentare, fu in conili ma ascesa .