Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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Libri e periodici
La dissoluzione completa e definitiva del radicalismo come movimento politico coerente e organizzato, nonostante il suo alto grado di eterogeneità, si ebbe con la guerra e la crisi del dopoguerra. Lina dissoluzione che fu espressione e conseguenza al tempo stesso del generale sfaldamento dell'Italia liberale, storia non più. di un partito, ma dell'intera nazione.
ALBERTO AQUABONE
ALFONSO SCIROCCO, Democrazia e socialismo a Napoli dopo l'Unità (1860-1878); Napoli, Libreria Scientifica Editrice, 1973, in 8", pp. viu-364. L. 6.000.
Alfonso Scirocco, già noto agli studiosi per i suoi numerosi ed importanti lavori dedicati prevalentemente ai democratici nel Risorgimento, ha recentemente approfondito le sue indagini in questo campo con un saggio che analizza uomini e vicende della democrazìa a Napoli tra il 1860 e il 1878. U volume, dedicato alla venerata memoria di Nino Cortese, rappresenta senz'altro un contributo vasto ed originale, allargando il discorso sulla natura e sul peso effettivo di marnin ianesimo, radicalismo e socialismo nel Napoletano negli anni dopo l'unità, e ponendo in luce aspetti ed elementi nuovi. Sul movimento mazziniano in questa parte del mezzogiorno, in particolare, le valutazioni sino ad oggi erano non di rado generiche per mancanza di una documentazione precisa e completa: il lavoro dello Scirocco colma una sensibile lacuna, fornendo informazioni sui vari organismi sorti dal '60 in poi, dalle società Unitarie ai vari circoli repubblicani, studenteschi ed operai. Attraverso l'esame di importante materiale documentario inedito tratto da numerosi archivi, l'Autore tratteggia un quadro della democrazia napoletana in una fase particolarmente importante e delicata più ricco, in complesso, di ombre che non di loci. Il giudizio sul partito d'azione, ed in genere sui suoi esponenti partenopei, è fortemente critico in base ai troppi aspetti negativi di una condotta debole ed incerta, spesso avulsa dalla realtà del mezzogiorno. Lo Scirocco, talvolta in contrasto con le tesi del Berti, giudica astratti, teorici, oppure socialmente non avanzati i democratici meridionali del '48. In essi prevalgono comunque temi politici : il problema della terra ai conladini (che interessa le masse assai più di quello dell'abolizione della proprietà) non viene seriamente affrontato. Pisacane e su questa realtà il discorso viene ripreso più volte nel corso del lavoro non ha alcuna influenza, negli anni cruciali dell'unità, sui democratici del sud. Essi rimangono deboli e divisi, a livello borghese, sovente timorosi dei contadini, e non costituiscono una vera alternativa: per questo, di fatto dura a lungo un'egemonia moderata anche sulle masse.
Nel '60, dopo hi conquista di Garibaldi, si riunisce a Napoli il fior fiore della democrazia italiano: la conoscenza dei problemi del sud in particolare della questione della terra è scarsa; ce povertà di idee, ed insufficiente apporto concreto da parte di elementi locali per illuminare gli altri sulla realtà meridionale. Il nord importa una tematica estranea: per questo i democratici, insistendo su motivi poco compresi, rimarranno deboli sul piano dell'azione ed avranno una limitata penetrazione. L'Autore dissente dal Della Perula nel valutare l'effettiva consistenza del mazzinianesimo nel Napoletano. Dopo la diffusione di qualche importanza del '33 vi è un crollo con poche possibilità di ripresa. Anche se i concetti repubblicani ed unitari hanno qualche risonanza, e difficile parlare di mazzinianesimo vero e proprio: si tratterebbe piuttosto secondo le tesi del Berti di filoni autoctoni e carbonici. 11 sud per Mazzini rimane comunque periferico.
Dopo il '60 a Napoli hi propaganda mazziniana ha necessariamente natura ed aspetti particolari: n dichiara esplicitamente dì voler agire nella legalità, ed in questo senso sono orientate hi stampa repubblicana e le Unitarie. Mazzini, anche se ha un programma e chiarezza di idee, relega in secondo piano i problemi del mezzogiorno; per questo ottiene risultati modesti, e consensi non larghi tra militanti, già notevolmente politicizzali, e studenti. Di grande interesse è l'indagine attenta svolta sulla vita e le vicende del maggior loglio mazziniano del sud, il Popola d'Italia.
Le informazioni sommarie ed approssimative fornito da Leone Ravenna sono ampliate e integrate, e sovente rivedute e corrette, in pagine ohe colgono acutamente variazioni ed oscillazioni di indirizzo e di livello espressi in diversi momenti attraversati dalla democrazìa