Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1973
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pagina
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630
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630 Libri e periodici
tura dei discorsi, l'elencazione in ordine cronologico dogli scritti, della personalità di Napoleone Colnjnnni.
GlANNANTONIO PALADINI
DIANA PERÙ, l congressi del partito operaio italiano (Centro per la stori del movimento operaio nel Veneto diretto da Letterio Briguglio); Padova, Tip Antoniana, 1972 in 8, pp. 180. S. p.
Raccogliendo integralmente gli atti congressuali del Parlato operaio, la Perii ha compiulu lavoro utile e opportuno, non soltanto per aver messo a disposizione degli studio un ingente materiale documentario di poco agevole reperimento e utilizzazione, ma anche per aver premesso una succosa introduzione che, mentre ribadisce i caratteri, l'origine, l'ispirazione autoctona del Partito, è dedicata in larga parte a chiarire la diffusione e consistenza dell'operaismo nelle varie regioni della penisola. E proprio sulla diffusione, più che non sulla nascita e la vita del Partito operaio dal congresso del 1885 al congresso del 1891, vai la pena di fermare un momento l'atten-rione, pei i dati e le notizie, soprattutto sulla base delle carte dell'Archivio centrale dello Stato. Se, ad es., in Lombardia che rappresentava la regione più avanzata sotto il profilo economico-sociale le assocàaziona politiche, i circoli operai, i periodici e socialistn ebbero una notevole importanza nel dibattere le questioni connesse col movimento operaio, specie a Milano, Mantova e Como, in Piemonte Torino risulta la vera culla deMe nuove forme organizzative di tipo operaistico (tramite L'Emancipazione del Proletario), mentre nel Veneto l'operaismo fu presente specie ned centri economicamente più progrediti quali Verona e Vicenza (per il padovano sono da vedere le pagine di G. MONTELEONE, Economia e politica nel padovano dopo Punita. 1866-1900, Venezia, 1971, pp. 383-398). Tralasciando il Lazio, la Calabria e le Puglie (ove la presenza operaista non destava soverchie preoccupazioni nelle autorità), discorso sostanzialmente diverso, a causa della Hnùtata penetrazione del Partito Operaio, deve essere fatto per la Liguria, dove era viva l'eredità a democratica (cfr. il bel lavoro òa B. MONTALE, La Confederazione operaia genovese e il movimento mazziniano m Genova dal 1861 al 1892, Pisa, 1960, pp. 98 e sgg.), o per l'Emilia e Romagna, a seguito della influenza di Andrea Costa, o per la Toscana e la Campania.
Non si può che augurare alla Perii di insistere nel reperimento di altra dora-mentanone per le diverse regioni italiane, al fine di compiere integrazioni e completamenti, e di offrire così il panorama più ampio e circostanziato ad un tempo della consistenza e della penetrazione del Partito Operaio durante Parco di tempo preso
in esame.
RENATO GIUSTI
DOMENICO SGOBBI, CattoUd in azione in terra di Romagna- (1890-1914) Imola, Galeati, 1973, in 8, pp. 310. L. 4.500.
Sin dalle prime pagtao questo libro dà l'impressione di una intenzionale offerta e di un onesto incitamento: il che appare manifesto e precisato in queste parole! a tutti gli amici che, impugnati in settori diversi, promuovono i valori della presenza cristiana in
questa nostra Romagna . . -
È un'offerta scria, un incitamento sereno. Non ci sono prediche, non accenti passionali o paternalistici, non travestimenti di personaggi defunti e costretti a vestirsi ora in ihihl od in maxi; o c'è piuttosto un delicato fervore spirituale, e soprattutto una vera ricchezza di documentazione, frullo di ricorca e di cernila intolligcnto: una dootunentrione che come è naturalo riguarda l'attività dei cattolici in Romagna nel periodo indicato nel titolo. .,
La doeumcntorione in gran parte elaborata nel testo, ed m parto raccolto in appendice, è ricca e varia: sono o appunti riferimenti e documenti che si possono catalogare