Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <631>
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. Libri e periodici 631
o in fonti inedite, o in fonti edite ed in periodici; e vengono da archivi diversi, non tatti compresi entro i confini delia Romagna; e contengono le carte del Comitato Regio naie Romagnolo dell'Opera del Congressi, e gli Atti di altri consimili Comitati, o le carte di privati.
Non c'è stato nelle ricerche risparmio di fatica e di pazienza, esercitate l'ùna e l'al­tra col fervore di un penitente che in letizia vuole espiare fino in fondo, o meglio di un innamorato che non bada a sacrifici, Tant'è vero che l'A. S in grado di darci sin dalle prime pagine le sue Avvertenze sulle fonti (così le chiama) le quali sono in verità uno schema di inventario, ohe quasi ci apre la porta di ciascun archivio.
Non contento di ciò, mette a servizio degli studiosi (diciamo studiosi e non lettori a lempo perso, perché questa non è una storia romanzata, né un vadc-mecum storicistico che conduca ad eventuali tesseramenti od inquadramenti) mette a servizio una cronologia dei principali avvenimenti religiosi, politici e sociali riguardanti l'Italia e la Romagna negli anni 1890-1904 .
Nella parte narrativa ed espositiva che ovviamente predomina, l'A. procede con scrupolosa cura nel rievocare e nel coordinare, e lo fa con una cautela che può apparire timidezza. Non c'è affanno nel dire; la sua presenza personale può essere tutfal al più determinata doli uso di vocaboli e di immagini metaforiche che sanno di modernità' e quasi quasi di avvenirismo. E qui si potrebbe ripetere la sentenza: lo stile è l'uomo.
Certamente il passo di noi anziani è diverso: il saltellare stilistico non ci conviene: abbiamo ai piedi felix culpa i piombi manzoniani e carducciani. Ma tuttavia, come è utile questo camminare, per 11 quale ad ogni passo o quasi si scopre qualche cosa che noi non conoscevamo, e che forse non ci hanno detto nemmeno coloro che pur ten­gono sermone in materia.
Poiché don Sbubbi (è un eletto sarcerdote e parroco, ed è un docente) li ha veduti davvero i documenti, li ha letti e riletti, non li ha impastati e messi a cuocere in uno di quei forni che sfornano a getto continuo, in gara con quelle bestioiine per le quali un patto ed uno starnuto sono hi stessa cosa. No: don Sgubbi si limita ad essere un ricercatore che trova e che riflette e che, ascoltata la voce dei documenti, ascolta anche quella della co­scienza onesta fino ad essere candida; e se gli avvenimenti di cui si è interessato hanno un percorso che va dal 1890 al 1904, egli non ha difficoltà a dedicare ad essi un eguale periodo di tempo per conoscerli bene e per farli conoscere: quattro anni di fatiche!
Qualche considerazione marginale possiamo aggiungere; e cominciamo col dire che non vi è pagina che non abbia una base di note, e che non vi è nota che non contri­buisca al corredo bibliografico.
Forse, preoccupato per i lettori e ansioso di invogliare altri a ricerche e sludi simi­lari, l'A. fa seguire alla parte che abbiamo chiamata narrativa, un brevissimo elenco o <t note biografiche di cattolici romagnoli impegnali nell'azione di allora.
Vi troviamo conoscenze nostre; l'intramontabile ing. Castelhicci di Ravenna (sparito tuttavia, ma quasi centenario), mons. Pasini di Forlì, il frettoloso (ci par di vederlo) avv. Mazzo Iti di Faenza, mons. Bavaglia di Cesena (ricordiamo i suoi libretti di fine ar­monia lettenirio-religiosa), e io signora Lucia che non è la nonna carducciana, ma la bene­fattrice generosa e la .poetessa pia e discreta, di cognome Spada.
Hanno posto nel volume (altro servizio pro-lettori) sette lunghi documenti fonda­mentali, nella loro integrità; ed ancora gli Stati organizzativi ossia l'organico dei vari Comi­tati nelle persone che li componevano, nel successivi tempi, e le statistiche delle singole organizzazioni in tutte le diocesi; e seguono 1 prospetti del periodici e prima ancora gli elenchi dei vescovi, dei dirigenti (presidenti, segretari, tesorieri) nonché j prospetti delle elezioni politiche svoltesi in Italia in quel periodo*
In fine un Indie* del nomi di persone ed uno dei nomi di luogo i quali occupano in fitta schiera ben quattordici pagine. E ci sono anche le tavolo fuori testo.
Altro? No; ma questo libro curato con metodo moderno e con amora un 11 co, è indi­spensabile, quando si voglia parlare di O.C., di B.C., di O.P.L., di U.P. e di alcune altee lettere dell'alfabeto, die sono il preludio del moderno tumulto infernal fi qua! si uggirà, a ci rompe a dir poco i timpani.
PIERO ZAMA