Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1973>   pagina <635>
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Libri e periodici
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dell età con 1 uomo guida... finisce por non giovare oDo comprensione né dell'una né del­l'altro (p. 9).
una realtà estremamente complessa quella che si presenta agli albori del secolo e come tale va studiata e approfondita non cercando una sistemazione a tulli i costi ma, al contrario, ponendo problemi che lascino aperta la discussione e presentando i vari aspetti delle più importanti questioni attraverso le voci più qualificate. E questo il com­pito che si e proposto A. A. Mola, che ha già svolto ricerche in questo campo, con la pre­sente antologia della quale non si può non lodare l'agilità e la piacevolezza di lettura.
Preceduta da un inquadramento del periodo storico molto accurato nel quale ven­gono messi a fuoco problemi di politica internazionale e di politica interna, l'antologia si articola in vari punti. Partendo da uno studio di R. Hilfcrding sul capitalismo europeo si passa ad illustrare l'espansione economica italiana, mettendo tra l'altro a confronto le tes di R. Romeo e di A. Gerschenkron. Viene poi affrontato il problema dell'ascesa delle masse, della maturazione, di nuovi partiti e dello sviluppo del capitalismo attraverso sludi di G. Procacci, L. Valiani, A. C. Jcmolo. G. De Rosa,
La seconda parte dell'antologia tende ad approfondire il problema sui metodi di governo di quel periodo.
N. Valeri vede nel metodo gioii (ciano il modello per una politica democratica e li­berale; uguale giudizio positivo ritroviamo in Spadolini che ha, in un suo volume, appro­fondito in particolare i rapporti fra Giolitti e i cattolici. In un contesto molto politiciz­zato, secondo dopoguerra, si colloca l'interpretazione formalmente positiva che Togliatti dà dello statista piemontese, interpretazione col ancora si rifanno gli studi di autori marxisti. Da ultimo A. A. Mola ci presenta alcuni dei critici del giolittismo; da Salvemini, visto come inflessibile critico dell'estremo centralismo di quegli anni, a Vochting, studioso dei problemi del meridione, che vede il Sud pagare il prezzo del decono del capitalismo con il tramonto di una intera classe sociale, quella della borghesia terriera. Da segnalare ancora un brano di G. Carocci cui è delegato il compito di illustrare la politica estera, in particolare i problemi connessi con l'impresa di Libia, portando alla superficie la con­tradditorietà tra i diversi volli della politica gioiilliana (p. 151).
Segnaliamo infine le puntuali presentazioni che A. A. Mola ci dà degli autori da cui trae i brani antologici e la bibliografica critica che conclude il volume.
ANNA MARIA ISASTIA
Atti del VII Congresso Nazionale di Storia del giornalismo. Trento - Trieste, 32 maggio -5 giugno 1968. Tema: Il giornalismo italiano dal 1900 al 1918; Trieste, Istituto na­zionale per la storia del giornalismo, Comitati provinciali di Trieste e Trento, 1972, in 8", pp. 362. L. 4.500.
Il ritardo con 0 quale vengono dati alle stampe gli Atti del VII Congresso nazionale di storia del giornalismo una volta tanto reca più vantaggi che svantaggi. Gli Atti, presen­tandosi come un volume monografico a saggi sul giornalismo italiano dal 1900 al 1918, finiscono, infatti, col misurarsi con l'attuale stato degli studi di storia del giornalismo, cer­tamente accresciuti, in quantità e in qualità, rispetto al 1968, anno cinquantenario della vittoria nella prima guerra mondiale. Negli Atti si legge che, nel discorso inaugurale ai congressisti, Giuliano Gaeta metteva allora in rilievo l'importanza dello studio del docu­mento giornalistico ai fini dell'elabora/ione storica . A tale importanza non corrisponde­vano, peraltro, almeno cinque anni fa, né numero e mole di contributi, nò la qualità della produzione storiografica sulla stampa italiana dall'unità al fascismo. Tutto ciò non ero certa­mente senza ragione, ragione colta, a mio avviso, assai giustamente da Guido Quazza nella Prefazione scritto per 0 libro di Valerio Castronovo, La stampa, italiana dall'unità al fa­scismo, edito da Laterza nel 1970 e già riedito nel 1973. Mettendo a confronto gli studi italiani nel campo che qui ci interessa con quelli francesi ed inglesi, Quazza faceva dipen­dere la differenza qualitativa dal a carattere oligarchico mantenuto dalla vita polìtica ita­liana fino allo seconda guerra mondiale , ed anche oltre, ed all'ormava clic anche gli studi