Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <5>
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Finti* Il blocco, con la ripresa del lruftìr.1 marinimi, le dui* vie aermnat, menti* ponlcvauo di importanza por t rapporti mi 11 Piemonte ed 0 M .*//.. giorno Mia Francia, venivano potensletmentc a costituirò lo direttrici fonda* mentali degli cambi commerciali tra U Svlazcra, lu Gcmmiila occidentale e la Francia nord occidentale con 1 paesi del Mediterraneo,
'- X* elaase mercantile ligure, ueU'auiptaare la divisione dal Piemonte. ne* al rendeva conto del nuovo molo che I duo valichi alpini del Sem pione a del Ccniftto a*egnavano a Genova afaaciatosi H sistema continentale quale porto di ingresso del Mediterraneo vento i mercati dell'Europa centrale. Lo cin­tura daziaria cito la separo dal Piemonte non solo impedì alla Dominante di riecquitire almeno In parte i noi iranici tradialonmli con Milano, ma soffocò le poche attività industriali rimaste, lo quali avevano evidentemente bisogno del mercato più vasto sul quale al erano ridimensionate durante l'occupazione (rancete.
CU effetti della limitazione del territorio al fecero sentire pccialmcnte nell'industria cartaria, che, non disponendo a sufficienza della materia prima, oli stracci, dovette chiudere numeroso vasche, e nella filatura della seta, che dorante) U periodo napoleonico al approvvigionava di grezzo do Parma e dalla Toscana. Di vera e propria discriminazione soffrirono invece le filature di co-lone, le quali dovevano pagare sul fiocco un dazio di 15 lire il cantaro, allorché la concorrenza piemontese lo poteva importare in esenzione di dazio, e l'indu­stria laniera genovese, alla quale venne revocato il draw-back di cui godeva sin dal 1793. In base allo decisioni del Congresso di Vienna fu consci vaio a Ge­nova 11 porto franco, ma l'occhiuta burocrazia piemontese riuscì a creare una congerie di pastoie e formalità da far sospettare sa volessero mantenre ì privi­legi di Nizza, dei quali godevano in primo luogo ì commercianti di Marsiglia, che riuscivano attraverso il Nizzardo ad esercitare un vasto contrabbando nel Piemonte e nella Liguria occidentale. Il ripristino della vecchia cintura daziaria e le nuove imposte intese a sanare il bilancio dello Stato provocarono l'emigra-rione di numerose attiviti vergo la Toscana, la Lombardia e lo stesso Lìoncse.
Q meridione dllalìa, salvo per quei prodotti che preferivano la PEacrnxa-Alcasaadria>AstL Tolte le comunicazioni pùntali e zoili tari della Francia per il resto d'Italia e l'Illìrico pas­savano attraverso Torino e quindi Milano (cfr. L. But.rKiem. f/ceononue de? Piemonte nel periodo napoleonico* in Rane/pia tìoriea ÓW Huorpmento, 19S7, pp. 324 sgg. Il vo­lume dei traffici sulla direttrice Milano-Torino dev'essere stato per quei tempi enorme, qualora si pensi che nel 1812, sa 138 milioni di importazioni com-plearive del Regno Italico 80 milioni provenivano dalla Francia, ver la quale ri dires­sero 66 del 141 milioni di merci esportate (R. Tnr.MSLi.Ofci, Storia dclVindiutrìa italiana conCemporanea. Torino. 1947, voi. 1", p. 61). Le possibilità di accumulazione della classe mercantile delle due citta di Milano e Torino debbono avere state quindi considerevoli, sta in relazione ai traffici diretti uveiti ufficialmente e io contrabbando, che ai vari servizi resi (trasporti, assicurazioni, ce.), GU effetti derivanti dall'occupazione francese sullo sviluppo economico e sociale di Milano e Torino meriterebbero di estere approfonditi ulteriormente, polche indubbiamente il decollo economico di questo due città ed il conscguente predo­minio sul mercato italiano ebbero inizio proprio In quoto periodo.
I) L'accula di smembramento del territorio ligure per unirlo in parte al Piemonte quale causa di crisi deQ*Ìndustria genovese, che si ritrova sìa nel BULFBIIKT COSTAJUBÌI, op. ctC. p. 363, che in Tnr.MKU.oNi, op. cif., p. 166 non è sostenibile, in quanto avvenne eoo editto 26 gennaio 1819. mentre la barriera doganale tra le due regioni era ststa abbattuta il
14 marco 1818,