Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <6>
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6 Merio Di Giani
Il quadro nega ilvo e completato, por <iii(.Mi. riguarda Il Piemonte, dalli carestia elio iiiHì"- le campagne noi 1816, e contro 1 quale BOA valsero I Jlvl-tl 41 epor-taaiono dai corrali o lo requltltlonl* ed II monetilo raccolto 4*1 bossoli ne) 1817.
Tira I provvedimenti di caroti ero economico prosi In quel primi unni si ricorda, la costltualone, nel ni reo 1816, di uni Attenda economico * nell'am­bito del Minuterò degli Interni* destinale divenire il nucleo dal futura Mini' utero dell'Agricoltura, Industria e Commercio, e l'emissione, nell'agosto, della Un nuova piemontese a sistemo decimale. ') Sin dal maggio 1816 ;> al modifico il dazio tal tessuti di lana, unificandolo al lusso unico di lira piemontesi 224 a] quintale. In modo do aumentare In protezione ani panni ordinari, produzione prevalente dell'industria nazionale. Sn istanza del fabbricanti, che si lamenta­vano della concorrenza francese e lombarda, furono pure elevati I dazi ni vetri o cristalli.3) e ani ferro lavorato4 elio fu portalo da 12,67 a 25 lire Si quintale.
La politica tarda di questi anni d'altra parte non faceva eccezione ai criteri generali che improntarono all'etto della Restaurazione, le politiche commerciali dei principali Stati europei. L'esigenza di proteggere la produzione Interna, di fronte al cadere del prezzi internazionali del cereali e di numerosi prodotti in­dustriali, tra i quali z tessuti ed il ferro (che continuerà, salvo brevi interru­zioni, amo a meta degli anni *30) come pure il problema del risanamento delle finanze nazionali, uscite dissestate dalla guerra, indussero dapprima la Francia e poi l'Inghilterra, s> la Prussia, l'Austria, ad adottare Si sistema proibitivo. Gli Stasi italiani, in relazione alla loro economia fondamentalmente agricola* che poggiava sull'esportazione di alcuni prodotti naturali fra i più colpiti per acqui­stare all'estero i prodotti manufatturati di cui abbisognava* non potevano non seguirne l'esempio, e Dal Regno di Sardegna a quello delle Due Sicilie, l'obiet­tivo del non avvilire l'agricoltura nel prezzo dei tuoi prodotti agricoli e quin­di assunto senza esitazioni* come senza esitazioni ti adottano i mezzi che l'esperienza generale suggerisce, dalla eliminazione dei dazi all'esportazione, al forte innalzamento di quelli d'importazione, ai premi per chi esporta >. *> È da precisare peraltro che il sistema proibizionista, insieme con la difesa dei prezzi agricoli, ti proponeva di assicurare la conservazione all'interno del Paese di cereali in quantità sufficiente a far fronte alle situazioni di emergenza, quali le carestie, che l'esperienza del 1816-17 aveva confermato non ti potevano fronteg­giare ricorrendo all'importazione, stante la carenza tecnica all'epoca dei mezzi di trasporto.
*- La grave situazione venutati a creare nell'economia ligure a cauta della cintura daziaria che separava questa regione dal Piemonte, la decadenza
f> In Genova continuò ad essere usata In moneta fuori Banco a, dodccimale, spedo quale moneta di conteggio per le cambiali. Soltanto col Regio Editto del 4 febbraio 1827 fu definitivamente abolita la moneta ligure e realizzata l'unità monetaria del Paese (cfr. L. BOL-rcMETTi, C. COSTANTINI, op. cit p. 559.
2) Manifesto Camerale 2 maggio 1816.
*> Editto 21 settembre 1816.
*) Manifesto Camerale 7 gennaio 1817.
5) Nel 1819 proteggeva le paste dcll'89, le maioliche dell'85 , le pelliccio del 75 , i lavori di cristallo 60 , il rame 94 t e eli altri prodotti manufatturati incluse le ttotTe di cotone di oltre il 50 . Cfr. F. FsaaAJU, U dogasi* moderne, Biblioteca degli economisti, II serie, voi. Vin.
*> M. ROMANI, Stono economica d'Italia nel secolo ATX, voi. I. 1968, p. 40.