Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <9>
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Impoftnalone rotoliate (media In Kg.)
Gregne o blattehr
Colorito o Unte Stampato
1822.23
169.654 S05.91S
196.500
1825-38
130.902 183.534 220,023
Nel settore canapiero, ohe inventiva gli int*rri agricoli, venne ridotto IL dosi* d'uscita Hallo canape grezze e pettinate (gin tassale rispettivamente eoa lire 20 e lire 10 al quintale) a un scmplico diritto di lire 0,15 (12 agosto 1822) ed aumentato quello ralle importazioni, provvedimenti che peraltro non rlueel-rono a ravvivare rinduatrU di questo settore, nel quale ai faceva oempm più forte la produzione bolognese.
5- L'alleanza ira la vecchia ttrisiocrazio agricola piemontese e la borghe­sia industriale ed armatoriale di Genova si concretò nello regie patenti del 12 e 17 gennaio 1825 ani trattamento fiscale dei traffici marinimi, che rispondeva ad analoghi provvedimenti già adottati dagli altri Stati marinari a favore dello ban­diere nazionali: venne aumentalo della metà il dazio ani cereali, raddoppiato quello sull'olio di oliva ed olirò aumento disposto per i vini, accordando con­temporaneamente forti riduzioni (un terso per i cereali) per gli etessi prodotti e trasportati su battelli nazionali. Il trattamento a favore della marina tarda venne ulteriormente accentualo a mezzo di diritti portuali e sanitari discrimi­natori*
La discriminazione di bandiera a favore dei legni nazionali, unitamente al [Temuto con la Porta Ottomana, perfezionato nello ate**o anno, ebbero conseguen­ze positivo sui traffici della marina mercantile sarda, il cui tonnellaggio aumento* negli Stati di terraferma, da 98.000 tomi, nel 1824 a 149.000 nel 1830 ed 167.000 nel 1835, *) conquistando una posizione di rilievo nel commercio col Levante, sugli acali mari del Mar Nero (primo Taganrog, nel quale ci ri recava a caricare il grano, lana, rame, ferro, cera e cuoio) e con Costantinopoli.
da notare che malgrado l'importanza per la stesso, economia piemontese dei commerci di transito tra ìl porto di Genova, la Svizzera e la Lombardia, la tariffa del 1818 conteneva ancora der dazi su tale tipo di commercio* Nel quadro delle misure intese a risollevare i traffici di Genova, nel 1822 essi furono ridotti alla metà* misura che si rilevò peraltro non sufficiente. Uno dei settori più. lu­crosi era costituito dalle spedizioni via Genova delle sete lombarde dirette in In­ghilterra, che fornivano al centro ligure anche l'opportunità di volgere una pro­ficua funzione d'intermedi azione finanziaria tra le partite attive lombarde e quelle in debito degli operatori piemontesi, data la bilancia passiva del commercio tra il Piemonte e l'Inghilterra. Agli incagli derivanti dai dazi e dalla discriminazione di bandiera a favore della marina nazionale si aggiunse, da parte dell Austria, la minaccia di una possibile deviazione dei traffici a seguito del miglioramento della navigazione sul Po e della strada dello Spinga, per cui, con Manifesto Ca­merale 1 febbraio 1830, il governo piemontese si decise finalmente ad abolire miti i diritti di transito.
D TJ. MAHCIUSK. V'mdmirta aratofeWab Ugure dal Ì816 al 18S9, in Archivi* econo­mico Unifica** italiana [AJB.0X], voi. VI, Case. L Roma. 1957.