Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <14>
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14 Maria Ai Gimnfrmnomco
HUP ostiense di una pollile* generale di ivi toppo che rompesse 00 11 pWHto (in particolare por quota riguarda la riduzione del drew-boek all'esportasi//**, Kìudicniu poco avveduta) OMI MgM la data ri'lnixfo dell'eolene rlformlsla liberale.
Ku innanzitutto ammessa TeAporinaione dello Mll TaM trovandola pe­raltro di un daalo elevalo. *> Il provvedimento provocò In un primo tempo spe­ranno di facili guadagni, determinando l'aumento disordinalo della filande ad opera di Imprenditori sprovvedali, a quindi un decadimento dalla qualità della Ma traila degli aieatl orgunzinl. Polche conlcmporanoomeiilo al verifica una contrazione dalla domanda europea di prodotto pano a lavoralo, elle al prò-troaaa ino all'inizio degli anni '40, la caduta dai pressi clic ne contegni pana tolto accani il sistema liberale, provocando di nuovo desideri protezionisti.1' Infatti lo importazioni dolTlngnlllorrn di sale grezze a lavorato, che noi 1836 avevano raggiunto una punta massima (por tulle le provenienze) di 6.266.000 libbre, caddero Tanno dopo a 4.819.000 libbre e ai mantennero intorno a tale cifra sino a latto il 1841.3> Poiché nel 1836 gli Stati Uniti avevano aumentato i dazi doganali sui tessuti, colpendo in gran parte la produzione ligure di vel­luti e damaschi, 11 ristagno tocco tatto 11 ciclo produttivo. Dola la aconito delle statistiche disponibili sul commercio estero sabaudo fino al 1844 è impossibile valutare Tentila della crisi, che all'inizio degli anni *40 era comunque sia anne­rata, salvo che per l'interrogativo posto nel lungo periodo dalla concorrenza delle sete asiatiche e da quella indiretta del cotone.4* La riduzione dei dazi al­l'importazione della carta non ebbe effetti negativi sull'industria ligure-piemon­tese, dato che l'aumento che si registrò nella importazione intere** soprattutto le earte speciali la cui produzione interna era limitata.5
la riforma del 1835 taglio di un terso la restituzione dei diritti all'espor­tazione di cui godevano i vermicellai genovesi per le loro paste alimentari, già pori al 25 del dazio gravante sull'importazione di grano duro, mentre veniva anche raddoppiato il dazio sul grano della Sardegna. Tale provvedimento, e
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1) Secondo il Morandi il provvedimento fu preso per gradi, concedendo prima l'espor­tazione della seta della Savoia, del Ducato di Genova, del Principato di Onerua e di Novi, estendendola in proseguo di tempo anche alle altre regioni.
2) Vedasi al riguardo R. MOKAKOI, op. cfc, p. 66 e R. ToKMCLLom, op. eh., p. 212, basati entrambi sul lavoro del Giuuo, Giudizio della Regia Camera, Torino, 1844, il quale commentava a che il problema fosse di concorrenza, e quindi da costi, risulto chiaro dalle Crescenti offerte di sete di oltre legioni italiane, e (hil l'accresciuta bachicultura di altri Paesi europei a.
Cfr. C. CAVOUK, op. càt, p. 265. Dai dati noli sull'esportazioni lombarde risulta che anche queste registrarono una notevole caduta, specie negli anni 1836-1837. Lo contrazione delle vendile lombarde sul mercato di Lione si protrasse sino a tutto il 1839 (cfr. M. KOMAM. op. < lab. I5b a p. 239).
4) Le esportazioni complessive di sete lavorate, salite da ql. 2603 nel perìodo 1819-22 0 2950 nel 1823-26 e 3311 nel 1828-30 (cfr. R. BXOCLIO O'AJAMO, op. ci/., p. 213) risulta­rono nel 1844 (statistiche ufficiali) di ql. 3911, più 368 ql. di seta greggio, 11 Piemonte vendevo in Inghilterra limitati quantitativi di sete, delle qualità più pregiato, usate per la fabbricazione di colze e veli.
*> Cfr. L. BULKK.IKTTI, G. COSTANTINI, op. ciV, pp. 417-418. Lo produzione ligure ero salita da 300.000 risme nel 1816 a circa 500.000 nel 1838. Le industrie genovesi erano spaeialrrrsfe ncUa produzione di corto o mano per sigarette, che sino agii inizi degli anni '40 rimase insuperata, e veniva spedita in maggior parte verso il Sud America per rintermedia-ione spagnola di Cadice e Gibilterra. Nel 1851 la produzione complessiva di carta degli Slati sardi sarebbe stata di 18.000 quintali.