Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <27>
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Im peUtka omiiwrviafa degli Stali *Wi 37
controversia andò Sventi alrnnl moni; U Francia, puro ammettendo Il principio
che lo concezioni fallo ti Belilo ed all'Inghilterra non reno puramente gra­tuite, sostenne eho esee l'avevano pagale bai poca ru-n, ni l'Invio 41 Tltaon .1. Ravvi Parigi vili m smuoverla dal wo alloggiamento. Essa ti rifiutò di dare fai ambio dello concessioni -ni diritti di navigazione, gli olii od II ferro fuso dell* Savoia, chiesto doli Sardegna, 1, Francia giustifico 11 riti ni tuli olio mo­tivandolo col fatto che II no dazio ora di 25 Uro al quintale e quindi Inferiore a inolio piemontese di SO Uro; analogamente, lo fondilo della Savoia godevano I già di un trattamento preformatole alllngreaoo In Francia di lire 4 al quintale, allorché quelle ingloal pagavano un dazio qua! doppio, ovverosia di Uro 7 SO contesimi. La convenzione addizionale colla Francia fu firmata il 20 maggio IRSI, ed il Piemonte, oltre a estenderle 11 trattamento del Belgio e dell'Inghilterra, riduce**) il daxio ani tesanti di seta e ani libri, ottenendo soltanto la riduzione del 20 aul dazio della frutta fresche e ni bestiame UmStatamenle a quello trasportato vìa maro o dal confine meridionale fino al dipartimento dell'Ainc.
La discussione alla Camera, che -i svelse dal 27 al 30 giugno, fu molto ani­mata e controversi. I deputati di sinistrai attaccarono Cavour anche ani piano personale, sostenendo che non era stata apportata la riduzione al dazio mi fosforo per appoggiare un'industria nella quale lo stesso Cavour era interessato. *)
D Cavour non esitò a mettere la Camera di fronte alle conseguenze che un eventuale rifiuto del trattalo avrebbe potuto avere, sìa sul piano economico che u quello politico, nei rapporti con la Francia. Per quanto riguarda il primo aspetto sottolineava che il rifiuto avrebbe senz'altro aperto uno stato di seraiosti-lita con la Francia, con O senza rappresaglie, e la vulnerabilità della posizione dot risi e olii alimentari, che la Francia avrebbe potuto trarre facilmente dal­l'Italia meridionale e dall'Oriente; non riteneva invece che la Francie avrebbe colpito di un dazio di rappresaglia le sete e non solo perché ne abbia sino ad un certo punto bisogno, ma perché farebbe troppo facile òTintrodorie di con­trabbando in Francia, facendole passare per la Svizzera >. D'altra parte, at­traverso i trattati già conelusi e quelli in corso di negoziazione, la Sardegna era in procinto di estendere il diritto comune a tutto l'occidente d'Europa: se quindi non i fosse trattato con questa (la Francia) sarebbe auto mestieri di mantenere necessariamente per tatto l'occidente d'Europa tutte quelle restri­zioni e formalità che sono le conseguenze indispensabili dei diritti differenziali >.
Sul piano politico Cavour sottolineava l'importanza di mantenere buoni rapporti con la Francia, data la situazione sulla frontiera orientale. < L'onorevole relatore2* ha detto che se noi fossimo attaccati, la Francia ci difenderebbe: que­sto fu contestato da alcuni e da altro consentito. Quanto a me diro sinceramente che. >e fossimo attaccati, io, più che nel soccorso della Francia, avrei fede nel sentimenti unanimi della nazione . ma, o signori, non è questo il solo avveni­mento politico che possa accadere in Europa. Non può arrivare una tale compii* dizione di eventi in cui prendano parte tutti i popoli d'Europa? In cui l'Occi­dente e VOriente si trovino divisi in due campi? E se questo accadesse, sarebbe
nel nostra trattalo U Belgio ci svasso conecseo come 10, la Francia avrebbe avuto il diritto di ottener* lo stcuo favore mediante usa concessione eguale a 10 .
t) Cavour al difese sootcncndo che l'aumento stabilito nullo tariffo, rispetto al dazio proposto dalla conunbaione, era stato Introdotto a seguito di proposta del deputalo Valerla, e che la protezione accordata ara appena del 6-7 quindi inferiore a quella medio pre­vista per articoli affini.
3) D deputato Avigdor.