Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <28>
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Mario IH Gtanfmne*ctì
fjgKl desldcrubllo elio noi fossimo In man ih* buon* relazioni colla Francia? So questo awon intanto, che non 4 probabile* HKI ih non è impossibile, aero .li-0, dealdercbboro gli oratori oho bonno parlalo ron luniu calore die noi d trovassimo In poco benevoli rapporti colla Francia, e din dovessimo fr oaset/i/j, nt*Ito eventualità di un attacco doliti Francia* Ih baionetta) dia ttonno oJir Twìno. lo In verità non lo credei lo lo dichiaro uliuninnie, ohe In vimu nVyJl avvenimenti, ripeto, non probabili, ma possibili eba possono compierai fa Europa, credo prudente, opportuno, conforme al vari intere**! dal nostra Paea di fra* varci In buona relazioni eolla Fruii ci n; ed è perciò che noi abbiamo, non dirò sacrificata, ma Luciate in veconda lìnea le considerazioni economiche a ai la-! ciraimo indurre dalle considerazioni politiche ad assentire a quatto trattato che assicura U mantenimento dalle noatra buona e cordiali relazioni colla. Fran­cia, e ci assicura che, ove gravi preoccupazioni europee corge**cro, non avremmo da stringere un'alleanza eon un popolo col quale ci fossero discussioni econo­miche, che dovessimo fare un trattato d'nlleanza politica, mentre ai combatte­rebbe una guerra di dogane >.
I trattoti approvati sì n'ali ora prevedevano nel complesso riduzioni tariffa­rie an circa 120 artìcoli, tra i più sensibili. Como ebbe a dichiarare lo atcaao Cavour: Colla via dei trattati la Camera potè nel coreo di una sola acaaione operare una riforma economica che in altri paesi costò molto maggior tempo, molto maggiori fatiche, e che non ai potè compire senza vincere ben oltre diffi­colto, ben altre opposizioni >. Lo strada era quindi aperta ad una riforma gene­rale della tariffa doganale, che fu approvata con legge 14 luglio 1851, n. 1223, la quale prevedeva ribassi su oltre 600 orticoli: furono ammesse in esenzione nu­merose materie prime per l'industrio o prodotti indispensabili all'agricoltura, quali il cotone in fiocchi, le lane sudicie e lavate, il minerale di ferro e di rame, il corbon fossile, lo legno do fuoco e il carbone vegetale, i foraggi, i concimi (do pochi anni ai ero cominciato ad importare guano), gli stracci. II ribasso sul frumento non fu troppo rilevante, da 3 lire a 2.50 l'ettolitro, mentre sui cereali minori ed i legumi si ridusse il dazio do 1,80 a 1 lira l'ettolitro. D maggior ri­basso fu accordato sulle spezie e gli altri prodotti coloniali, che entravano in grandi quantità in contrabbando da Trieste. Livorno e Nizza, in modo da rendere il dazio non superiore al 25 del loro valore all'estero.
Sui prodotti manufatturati i nuovi dosi all'importazione si aggiravano in media ani 20 del loro valore. ')
Con la legge tariffaria ti confermava anche l'unificazione doganale tra la Sardegna e lo Terraferma, abolendo i residui diritti di bilancia scalari previsti dal Decreto del 6* maggio 1848, con la conseguente apertura del mercato sardo ai prodotti manufatti continentali -' misura della quale doveva beneficiare in spe­cial modo l'economia ligure. Veniva anche sanzionata l'abolizione del porto franco ed ogni privilegio doganale della citta e contado di Nizza a cominciare dal 1854.
') Per le notizie sulla tariffa cfr. U. Ricci, Protezionisti cit, pp. 142 e 143 e Atti dei Governo, 1851, pp. 799 sgg.
3 Le tappe dell'unificazione sarebbero state le seguenti : 1* gennaio 1848 soppressone del Sottosegretario agli affari per la Sardegna; 11 febbraio 1848 abolizione dei dazi sulle merd esportale dalla Sardegna verso la Terraferma; 1" gennaio 1850 (decreto 6 maggio 1848) soppressione parziale del dori sulle merci esportale dalla Terraferma alla Sardegna.
*) Fino a tale epoca continuarono ad essere esclusi dalla franchigia doganale i cereali e altre granaglie, 1 vini e le bevande fermentate in genere.