Rassegna storica del Risorgimento
REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno
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1974
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pagina
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30
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doganali net dipurtlmaiilo dell'Alno por favorirò 1* propri* espertaaii/nl di bastiamo. Il S5 ucmiuio dallo IIMN imo eri Mita par* firmalo un trattato d) H. miToìtt o di navigazione con In Svuziu e U Norvegia.
14. In relaziono ni suddetti intuii BODY* riforma allu larlfTn ornerai* vennero apportata con leggi U luglio 1852 0 o 11 luglio 1853, II cui scopo era di avvantaggiare 1 consumatori o lo Industrie ri ducendo 11 costo del l'ul imeni JL-sioiie, diriger* l'agricoltura verso lo coltivazioni foraggere e l'allevamento, diminuir* 11 contrubbando, facilitare 11 lavoro dolio dogane.
Vennero ribassati 1 dasl ani frumento da Uro 2J50 o Uro 2 por ettolitro a cullo granaglie dn Uro 1 a 0,50 par ettolitro; U pesco aecco, altro alimento fon-damcntale della popolaaione; come poro i duci ani vino in botti,') l'olio di oliva, U formaggio, i vitelli. aeUori nei quali le precedenti riforme avevano incentivalo la funzione di intermodlaaione svolta dal commercianti piemontesi ara ÌM produzione del restanti Stali italiani, la Francia e la Svizzera. Vennero pare ridotti i dazi ani coloniali: caffo, succherò greggio, cacao, popò.
Malgrado lo riduzioni apportate con la riforma del 1851 al dazi aa parecchi tipi di filati e tessuti di canapa. Uno e cotone avessero determinato un considerevole aumento dello importazioni, le manifatture del paese, sosteneva il Cavour, non ne erano atale danneggiate: pertanto fa approvato una nuova leggera riduzione, che, tenendo conto dei ribassi nel frattempo intervenuti nei prezzi, mantenesse il livello della protezione sul 20 del valore del tessuti più pregiali e sul 30 per quelli di consumo popolare, maggiormente in concorrenza con la produzione interna. Anche l'unificazione della tariffa ani teatnti di lana a lire 2 al chilo significò una riduzione soltanto sui tessuti di maggior valore, lasciando intatta la protezione alla produzione nazionale ed eliminando le perenni contestazioni dei commercianti ani valore delle pezze.
Furono pure ridotti i dazi sulla carta e su tutti i prodotti siderurgici. Circa il ferro di la fabbricazione fu adottata una riduzione progressiva, portando il dazio a lire 7,5 al quintale fino al 1" gennaio 1855, a lire 6 fino al 1* gennaio 1856 e a lire 5 dopo tale data.
Venne abolito 0 dazio nulle pelli gregge, misura che si sperava avrebbe avvantaggiato i commerci di Genova, sul legname da costruzione, ani generi per tinta o per concio. Furono pure soppressi alcuni diritti all'esportazione,'' tra cui quelli sulle pelli ed il bestiame.
La legge 1852 concedeva l'esenzione completa dei diritti di entrala e uscita per le sete gregge e dei diritti di uscita per le sete lavorale, rafforzando la competitività del commercio piemontese sul mercato intera azionalo* come dimostreranno le vicende successive della crisi bachicela.
D Cavour, contrariamente al parere della Commissione e dello slesso Ministero, era favorevole ad una riduzione più sostanziale del dazio sui grani, portandolo a lire 1.50 l'ettolitro*' in quanto, sosteneva ci dazi sul grano, come
*) Legge 1396 dell'I 1 luglio 1852 di conversione dei decreti 29 agosto e 4 novembre 1851, con la quale vennero apportale peraltro ulteriori modifiche.
*) La riduzione del dazio sul vino deve ricollegarsi all'apparire nel 1851-52 della crittogama, o iodio della vite che determinò il panico tre i viticultari piemontesi.
J) Dopo questa riforma rimasero essenzialmente i dazi all'esportazione sui vini, olii, cereali, carbone e legna, stracci.
*) Discorso tenuto alla Camera del Deputati il 4 giugno 1853, in C, CAVOUR, Diaconi parlammtcrì (1853) a cura di A. OMODZO cìt., voi. 8" Firenze, 1839.