Rassegna storica del Risorgimento

REGNO DI SARDEGNA POLITICA COMMERCIALE 1814-1859
anno <1974>   pagina <31>
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quelli ni tnttl i prodotti do! nolo hanno un affette mollo pio ejtt*ó a,n mai sopra 1 prodotti manufatti, perche annientano il prezzo non uni -ni),, quantità ola lu cui *ngono prodotti in virtù della protezione, ma mnonUno Q prezzo opra tutta Viniera produzione; cosicché hanno, rlapolto al ronium. tori, un ottetto molto più largo che non I dosi protettori angli oggetti manufatti; e di questo beneficio non e 11 vero produttore, che no gode, non il contadino ohe lavora, non l'amticvole che coltive 00' euoi copimi!; ma la masatrae perle di queUl utili va al proprietario in aumento di rendite. Ore lo non credo conve­niente nelVintercsso della società, uno misura il cui effetto ale di aumentare le rendita delle terre e donno del conaumntorl , >.
TJ nostro Paese e mirabilmente adatto per produrre erbaggi e latticini. Ci vuole un certo impulito ~. aftinché i nostri agricoltori invece di seguire le vec­chia pratica di non coltivare ohe cercali ai rivolgano alle coltivazione dei prati aie naturali che artificiali . Io mi diepongo quindi a votare qnceta riduzione perché tono convinto che non diminuirà certamente la produzione e che ae potrà per avventura faro qualche taglio nella rendite dei proprietari, benefi­cherà ancne la gran maggioranza delle daaai agricole, come sono convinto che lungi dui l'arre Mure il progreaeo agrario che è molto sensibile nel noetro paese, se il prezzo del grano ai manteneste in limiti moderati, lo farebbe più rapido, giacché la tendenza naturale delle cose fa ai che mentre 11 prezzo del grano deve stare in lìmiti moderati, audio delle carni e dei latticini tende ad aumen­tare e questa tendenza continuerà fono, non per anni aoltanto, ma anche per secoli .>.
M e Farò di più valere un'altra considerazione, che zara l'ultimo, ed è che noi abbiano spinto lo Stato nella via delle grandi imprese industriali, e noi ve­diamo da ogni lato sorgere compagnie per costruire strade, per fare canali, per intraprendere ogni maniera d'industrie; l'impulso dunque e dato, e la ruoto è in moto; ma perché queste grandi impreco, questi commerci possono svolgerei è necessario che i generi i più indispensabili che costituiscono uno degli elementi del prezzo della mono d'opera siano il meno elevati che è possibile >.
15. Nella seconda metà del 1853 si inserisce, nel movimento espansioni­stico piemontese, un elemento frenante. Più che ai riflessi della ree catione nord americana, che si estenderà, l'anno dopo. all'Inghilterra ed alla Francia, e Incise solo marginalmente nei traffici genovesi, la criai e attribuibile alla grave fai-lonza che colpisce i maggiori prodotti del suolo piemontese e ligure e procisa-meaiic i cereali, l'olio, il vino, la seta. Per quanto riguarda il vino non ai trot­tavo, della consueta annata cattiva ma del diffondersi della malattia della crino-piima. che continuerà a imperversare per tutto il decennio, sino a che la diffu­sione della pratica della solforazione non permise di combatterla. Nello stesso anno apparve io Lombardia la malattia del baco da seta. U ocarina.
L'analoga fallanza del raccolti dei cereali in altre parti dell'Italia, in Fran­cia e in Inghilterra, determino un notevole rincaro del prezzo del pane e delle vettovaglie in genere, che provocò gravi tumulti in Torino, culminati nell'assalto all'abitazione del Cavour nella sera del 18 ottobre. 0 Già in una relaziono al Re
1) La nutra ed In apode il giornale La voce detta liberti, diretto da Brofferio, ap­profitta della (fituauonc per scatenare contro Cavour, che non godeva certo delln impatta popolai*, l'opinione pubblica. Cavour era oprannominnto il mugnaio di CoUegno a causa di alcuni molini che ivi possedeva, un affamatore del popolo che arricchiva alle palle della povera gente. Anche 1 moUnl dovettero CMJ presidiali dalla fora pubblico.