Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno <1974>   pagina <38>
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38 Mkhifaiwlo MtttMiit
tativo di limitar* un Borbone di Napoli, aplunava * - oalla Intensioni Vi jm. iti.iii - - la via all'unità italiana, dall'altro, avendo allentalo ad UH h>, violava quel principio monarchico a cui l'Italia dovevi la tua uni là eh* in/ormava aneora lo latlinaloni naalonalt. Eco dello polemfeha, che al ebbero a Torino, M può trovare nel Cariaggi del Cavour.l*
Più intere*anli. Invero, tono gli appressamenti degli esponenti della ; ini-atra democratica Italiana (mesatalinl, repubblicanlv radicali) i quali Inumo u*i tempre mostrato di ritenere 11 giovane llalo-albaneae coma uno del loro. Indivi* dualista, fanatico, ma pur sempre appartenente al gruppi democratici,
noto che Carlo Pisacane dedico ad Agesilao Milano tua a infiammato arti* colo di esultazione : su /.a Libera Parola e poi au V Italia e Popolo dell'I 1 tea-neio 1857. ** Egli scrisse che a U lampo della baionefta di Milano tu una propa­ganda più efficace dì mille volumi terital da dottrinari > e che non altri egli [il Fiancane] aarebbe che il successore dei Bandiera, l'emulo di Bentivegna e del­l'attentatore Milano >. J>
Luigi do Monte, uno dei segretari dì Giuseppe Fanelli, capo del mazziniano Comitato segreto napoletano narrando in una pagina della auu Cronaca l'epitc-dio, ritiene 11 Milano amico di C. B. Falcone, che aarebbe italo al corrente del­l'attentato eoe! come il Fanelli, il quale, * avvicinato al Milano da taluno di quei comuni amici, e interrogato [sull'attentato], benché manifetaaee che nello alato . non eravl modo di preparare...' l'aiuto di un movimento che valeste ad impedire l'immediata successione, nella Dinastia, pure non mancava di scor-geme le possibili altissime conseguenze >- ** 11 che equivale ad un'approvazione del progettato regicidio, aia pure senza alcuna promessa di aiuto. Ma, come si vedrà, il Milano sperava in altro.
Egli dimane apparirebbe mazziniano. Senonché, emendo la documentazione in proposito quasi inesistente, taluni scrittori di stona si sono sbizzarriti nell'ai-triboire a Milano l'appartenenza ad alcune sette: la Caso, per esempio, lo crede appartenente alla setta dei Fratoni pugnalatone 5> il Bilotti ed il Pollini alla so­cietà segreta dei FÌRIÌ delia Vendetta;*) il Cadolini al gruppo della Libera Pa­rola* che agiva sotto e bandiera neutra ** ecc.
Quale la verità? E poi, è esistita nna cospirazione* un complotto alle spalle del Milano, ovvero egli agi da solo in un momento di esaltazione?
Pochi, in verità, si sono interessati dell'argomento; tanto che appare giusti­ficata la rampogna del Mandatari quando rileva che e nessuno si è occupalo di darci una monografia o biografia completa di questo nostro croe>,*> Quelli che hanno trattato di lui lo hanno fatto quasi sempre in lavori sulla spedizione di Sapri, su Piaacane, sugli ultimi anni dei Borboni a Napoli e, quindi* su Ferdi-
1) te Uberaziona del Mezzogiorno, voi. Ili, pp. 13. 184; voi. XV. p. 72; CavoucNigro, voi. IV, p. 259, ecc.
2) Cfr. N. RosSBLU, Carle Piaacane nel Risorgimento italiano, Torino, 1932, p. 401 (3* edix. 1934; 3* 1958).
J) Ibidem, pp. 284-285.
4) L. Di: MONTI:. Cronaca (// Comitato segreto di Napoli nella spedizione di Sapri, Napoli, 1877, p. 38.
3) C. CASO, C. fi. Falcone e la setta dei fratelli pugnalateti* In Italia moderna, 1898, Case. IV.
*) P- E. BlLOTTi, La spedizione di Sapri* da Canova a Sanse, Salerno, 1907; e L. POLLINI, La tragica spedizione di Saprù Milano, 1935.
7) G. CADOLINI, Memorie del Risorgimento italiano dot IH'tS al 1862, Milano, 1911. *> 0. C. MANDA LAM. Uomini e cose della mia Calabria, Roma, 1934. p. 375.