Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno <1974>   pagina <46>
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m*aal butti di !* vini Re delle Regina (D,C.) che ott siMVyijfi, Il ftr* quatti Urinerò eoUWeslno (ntrofunui) sporto che torniva Innanzi U addetto ferrar Federica Migliano. e poscia II discesero In mezzo quella piazze, ove II distrussero colpi ili fucilale, ho tatti caricavano >, 0
Aie Il so Milano, allora diciottenne, ara dunque praaanta a ceruinrnie par* leclno a quanto avveniva Intorno lui. Noi loglio 1857, Il aontarranaa Piatta Moaacchio, In una ina denuncia diretta al nlDlataro di Gratta Giuntala,'J dichiarava che miche 1 fratelli di A Restino, CarnUlo a Ambrogio, avevano parla elpato alta fucilaalonl dallo starne, a elio ansi Camillo, inalarne eoa 11 cognato Jurani Doro*, fratello dalla moglie Motaica, aveva comandato il fuoco. E ala pare confermato dal fatto che ti nome di Camillo Milano, Insieme con quelli di D. Co-uro Migliano, D. Giro Dorè e Giuseppe Tavolaro, è incluso nello a Staio nominativo degli imputati di rafia politiche > per I quali la Gran Corte ai era riservala di pronunciare mila requitutoriII di arresto; enei come i nomi di D. Alberto Conforti* Pietrangelo Migliano, fratello di Cesare, Lucrare Manca e di Agesilao Milano, aono inclusi nello Stato nominativo degl'imputati di reità] rontro lo Stato, per i quali il Pubblico Ministero aveva riaerbaio le correla­tive Requisitorie > : tutti graziati, poi, per effetto del Rea! Rescritto dcH*S ottobre 1852.
Vero e, peraltro, che il rapporto dell'intendente Giuseppe Ciccarelli (In dato 10 aprile 1857), nel quale aono indicati i nomi dei tredici imputati aopra meo-lionati, non concorda con l'estratto della sentenza del 27 marzo 1852, inviato il giorno seguente dal procuratore generale Francesco Nicoletti, al ministero di Grazia e Giustìzia: la qnal cosa, sebbene non priva come si vedrà di una sua ragionevole spiegazione, ci fa rammaricare della perdita dell'atto originale* non rinvenuto tra le carte d'archivio.
Nella breve relazione del Procuratore generale, ì giudicati Infatti risaltano anche tredici, ma con alcune varianti nei nomi. Essi sono: D. Oloferne Conforti, D. Ercole Mnsacchio, D. Pasquale Conforti, D. Achille Mnsacchio studente. Fe­derico Migliano, Achille Musacchio massaro, Giuseppe Ringa, Giuseppe Donato, Gaetano de Luca, D. Eugenio Conforti, D. Filippo Conforti e D. Gaspare Con­forti, Francesco Tavolaro; tutti di S. Benedetto UUano. In realtà, il primo no­minato nel rapporto dell'intendente, D. Achille Conforti, non fa giudicato il 27 marzo 1852, sia perché ancora assente, aia perché imputato, con Giovanni
') Dal verbale delle rivelazioni di Lazzaro Mones al Commissario Maddnloni, in Na­poli, il 7 dicembre 1857. In A.S.N., Ardi, di Polista, Gabinetto, anni 1854-59, fase. 1510. csp. 1487, voi. 2", par. 2, fase. 2.
*) lo A-S.N., Ministero dì Crosta e Cìustùaa, Affari Penali, fa*c. 5413. 1 I nomi delle due categorie di amnistiati sono contenuti in due manifesti a stampa, in A.S.N.. Ministero di Grazia e Giustiziai Affari penali, fase, 5409. Nel primo manifesto, eoo lo Stato nominativo degli imputati di reità polìtiche, per i quali la Gran Corta sì era ruerbeta di pronunziare sulla requisitoria di arresto si leggono fra i 160 graziati, oltre a quelli già nominati, anche i seguenti: D. Bernardo Tea. Colonnello Spina, di Cosenza; D. Giuseppe Maggiore Pianeti, di Cosenza; D. Lello Catti, di Cosenza; Francesco Saverio Mar­chiano, di San Demetrio. E nel secondo manifesto, con lo Sfato nominativo dogli imputali di reità contro lo stato, per i quali il Pubblico Ministero aveva riserbate le correlative Re­quisitorie . fra I 541 amnistiati, oltre a quelli sopra menzionali, si leggono: Vincenzo Cadicamo, di San Demetrio; Alfonso Gentile, di Paola, Isidoro Gentile, di Paola; D. Pa­squale Gentile, di Paola: nomi e personaggi non del tutto estranei, per un verso o per 1 altro, olla vicenda di Agesilao Milano.