Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno <1974>   pagina <52>
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Michalangoto M*nd*Ua
lui. Tomi-1 clr Conforti dallo Morello Giuditta e TorosJnu * ri di vantala par l'esagitato Agesilao il luogo dolio ino discussioni patriottiche e soprattutto il recapito dolio clandestine corrispondensc politiche, cho intercorsero porti colaruicnto intense, a quell'epoca, tra lui e Giovanni Mosciaru, nonché col luiiJ tanle Alessandro Mauro da S. Demetrio, fratello del più famoso Domenico,*) DI tanto in tasto, la illetterata Donna Penelope come costei dichiarò poi al commissario Salvatore Do Spagnoli, nella aua deposizione del 20 dicembre 1856' il serviva dell'camico di casa per dettargli le Ietterò da spedire al marito Oloferne, che espiava la sua pena nel penitenziario di Precida. Ma i rapporti della giovane coppia non si limitarono alle platoniche relazioni epi­stolari: essi andarono ben presto molto pia in la delle semplici vicendevoli dimostrazioni di simpatia e di amicizia; né può escludersi, stando alle concla­male accuse che ne seguirono, che si spinsero fino ad una vera e propria rela­zione intima, la quale, peraltro, nello slesso periodo di tempo, venne a con* fondersi ed a intrecciarsi con le intensificate eccitazioni di natura rivoluzionaria che al giovane provenivano dallo sua corrispondenza con il Moscioro ed il Mauro.
U piano del progettato colpo di mano cavourriano in Calabria, che avrebbe dovuto secondare l'invasione francese per la restaurazione murattiana nel Re­gno, venne senza dubbio confidato al Milano dalle predette due fonti di infor­mazione. Questi, evidentemente, fa investito di speciali incarichi organizza­tivi, e sollecitato a far propaganda fra gli Albanesi di S. Benedetto TJllano e degli altri casali circonvicini, nonché a prendere contatti con il comitato rivo­luzionario di Cosenza, ove sicuramente si recò nel mese di marzo, 1854, in compagnia del vecchio Sindaco Giuseppe Trotta. Il che, infatti, risulta dalla dichiarazione resa dallo stesso Trotta, il successivo 20 maggio, al commissario funzionante Luigi Scorza, e verbalizzata come segue: e Ad apposita domanda ha detto: Che Agesilao Milano, nel mese di marzo ultimo, venne in Cosenza in compagnia di esso dichiarante, e, dopo aver dimorato in casa della di lui Ger­mana qui maritata a nome Rosa Milano per un giorno, unitamente al dichia­rante fece ritorno in Patria >. *)
In un giorno imprecisato di quello stesso mese, durante un pranzo in casa di Donna Penelope, alla presenza del cognato di costei, Temistocle Conforti e dei due conterranei Orazio Follone, falegname, e Michele Dores, < dipendenti intimi della famiglia Conforti (come ebbe a definirli l'intendente Mandarini nel suo rapporto del 22 giugno 1854), 4> Agesilao Milano si lasciò andare ad alcune confidenze sui preparativi in atto, sul programma rivoluzionario, ed anche sul compito particolare che egli intendeva assumersi nell'azione comune. Esortò, in sostanza, i presenti a tenersi pronti per un prossimo sbarco dei Fran­cesi e di emigrati, e manifestò pubblicamente, in quella stessa occasione, l'ini-
') Tutte ire condannati in contumacia dalla Gran Corte speciale di Calabria Ci ira, con sentenza del 4 febbraio 1853: Giovanni Moscia e Domenico Mauro alla pena di morte col terzo grado di pubblico esempio, Alessandro Mauro alle pena dì anni 25 di ferri. L'estratto conforme della sentenza è in A.S.N., Ministero di Grazia e Giustizia, Attui pe­nali, fase. 5409.
3) In A.S.N., Ardu Borbone, Affari del Regno, fuse. 960/1, voi. 2*, fol. 52, e. 448. *) Il verbale della deposizione del sindaco Trotta ò in A.S.N., Arch. dì polizia. Gabi­netto, anni 1854-59, fase. 1511, esp. 1487, voi. 4".
*) In A.S.N., Arca, di potùi'a. Gabinetto, anni 1854-59, fase. 1510, esp. 1487, voi. 1.