Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno <1974>   pagina <61>
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No no unite la favorevole risoluzione del ino eoo, il Milano non te ao ritenne pago, o persistette noi suo comportamento evenivo. Egli appariva, ne* raltro. In quel periodo, corno un giovane alquanto strano; tanto do poter conerò cambiato per un individuo non dotato delle pienezza delle ino facoltà mentali. Senza avere U preteso di addentrarsi in una discussione di carattere medico, il predetto avrebbe potuto ben colerò definito conio ano personalità psicopatica* di tipo paronoìdeo, bisognose di core 0 di distensione.
Purtroppo, né Vintendente Salvatore Mandarini, né il commissario Luigi Scorza, né il procuratore ceneraio Errico Cerone, ne il presidente della Gran Corte Francesco Pacifico, ne altri di quelli che ai occuparono della malaugurata faccenda, approfondirono adeguatamente le significative definizioni, date più volte sol conto dell'imputato, di strano, di bisbetico , di poco cervello >. e giovane elastico e di mente non sana >, appartenente a famiglili che aveva avuto tre pazzi>: definizioni tutte, attribuite al Milano da persone che lo conoscevano bene* e che non sempre erano Mote formulate per concigliargli la benevolenza dei giudici.
6. L'ATTENTATO A FHKDINANDO li LA MORTE DI AGESILAO MILANO. Age­silao Milano lasciò Cosenza ai primi del 1856, II piccolo impiego presso il for­nitore delle carceri, Carlo De Angeli, gli bastava appena per vivere, anzi, egli dove alloggiare presso una sua sorella che gestivo una locanda. La sua deci­sione di sostituirsi al fratello Ambrogio, sorteggiato nella leva di quell'anno, non devo meravigliare chi conosce ì precedenti del giovane albanese. Uscito dal Collegio di S. Demetrio (vivaio di giovani esaltati da reminiscenze classiche e da vera idolatria per la rivoluzione francese), il contrasto fra i ricordi della scuola e le esigenze della vita reale ai manifestò in modo evidente. Privo di ogni
i) La natura dall'impiego dal Milano alle dipenderne del Do Angeli* si rilava dalla deposizione di Camillo, fratello di Agesilao, reso In Cosenza al cemmLvari* Salvatore Do SpHaolia, a W dicembre 1556. In AS.N.. Arch. Borboni,, Affari del Regno, fase. 960/1,
voi- r. fol. 42. e. 443. *?'. * , ..
*> Ibidem, fol. 49. e. 445. Orca la figura, un po' ambiguo, di questo Cario De Angeli*, non MOo in grado di stabilire munta rilevanza possa avere la circostanza che Ferdinando Uc Angeli*, un -eminente onde calabrese . sarebbe stato, pare, un sostenitore di Lucano Murai. Cfr: F. BAffTOCCi.Nl, op. di., eap. I, p, 69, noia 28. Egli non v. confuso, comunque. eoa l'altro Carlo De Angeli., nata a Castellabaie (Salerno) noi 1813 e zaorte, U < ***~ 1899. patriota più volte arrestalo, autor, di un libro di Werner*: oli epoca deU attentato d. Agesilao era nella prigioae napoletana del Cannino, da dove fu trasferito NWd. U 16 dicemhr. -56. partendo poi per l'esilio nel gennaio 1859 (Per queste.notine cfr. A. Mo-KACO, / a/rotti nobnei napofe'am dopo a '48, Roma, 1982, pp. 55W57)