Rassegna storica del Risorgimento

FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno <1974>   pagina <67>
immagine non disponibile

/tjftt'uo Milano
67
I***i I fratta ** Irofc. WwliBt vU M.lu agalla*.!. MrlwlA1 , , ab accie**** h wtfMupiiMiu luontu *n,,,!.. hii ill'nmmu rsapiro.
Annata U Prefeuu
P- CoVC/HOi I) H
La ùUta righe di quatte, rapporto figurano, omo , ò vino, Immutata nel CioriuuV M Regno dell* Dita Sicilie del 13 dicembre 18S6. Nessun cenno c'è. Invece* deirindÌRmudonc he serpeggiò nel pubblico presente quando ti compi fl rtte del ** grado di pubblico esemplo. Il Pollini J> rileva rlie, .... conilo quelli che vi asoistettero, fu U più atroce esecuzione miti avvenuta tino ad allora. e. Per farlo rapidamente morire. Il tirapiedi ai attaccò alle uè estre­mità con tulio il peso del ano corpo abbandonandoli nel vuoto con lui u pendolo, e poiché la vita tentava ad andartene, al aecondo oscillare, il boia gli montò addirittura sulle palle per aumentare la prensione del nodo scortolo cosicché la lolla inorridita vide questo osceno intrico di un moribondo e due vivi a quello aggrappati pendolare un poco inaiarne. Spettacolo degno veramente di un paese civile* come il Borbone protestava dì essere pretto i paesi occi­dentali! >.
Nel carteggio del conte di Cropello, incaricato d'affari del Governo tardo, tale rito è definito triste reliquie dell'inumane forme dcU'inqtrisnaonc spa­gnola- Questi riferisce pure che il modo barbaro e crudele deU'esccuzione fece temere una sollevazione del popolo presente, < al punto che i gendarmi impugnarono le pistole e gli svizzeri ri apparecchiavano a caricare il fucile.'*
Ciò che aveva irritato il popolo, oltre alla ferocia dell'esce unione, era stata la delusione della mancata concessione della grazia sovrana, da tutti attesa e ritenuta sicura. A neutralizzare tale sinistra impressione, la polizia stessa.' ai disse - fece spargere la voce che il Re era disposto a graziare il giovane calabrese; ma che l'ambasciatore d'Austria lo avesse dissuaso per non e sopra­vanzare > l'imperatore asburgico in fatto dì clemenza. Questa insinuazione, rac­colta dal conte di Gropello,4' non viene riportata dal De Cesare (pur così in­dine a seguire il rappresentante sardo nella sua narrazione) il quale dopo aver accennalo alla supposta opposizione dei militari alla concessione della grazia, ottiene che la cosa non e verosimile, in quanto < Ferdinando II aveva natura vendicativa, non era facile alla commozione, e l'attentato sul campo di Marte lo ùnpresaionò cosi profondamente che da quel giorno non stette più bene*.*)
Le voci che corsero alla Corte borbonica sul desiderio del Re di graziare il Milano, e sul fatto che 11 Sovrano avrebbe addirittura pianto la mattina della esecuzione, rivelano al più te pnre si tratti di episodi veritieri nn senti­mento diffuso nell'ambiente vicino al Re, nonché l'indecisione di costui; ma non valgono, tuttavia, a chiarire il morivo della mancata concessione della grazia (la
) Lettera del Prefetto di Ponzi al Direttore di Polizia, la A.S.N., Arth. di Potalo, Gabinetto, fate. eh. .,. , , ì
*> Or. L. POLLINI. U tragico sjwtiaejte di Sapri* Milano. 1935. p. 114 (che riporta. pnò, da F. Venosta). , ,a , ,
3) Lettera dal eonte Giulio Fizarolo di Cropello. del 16 dicembre 1856. al conte d. Salmour (riportata da Di: CZSAM, op. ct., voi. 10, Documenti, p. 68).
*) Carteggio Cropcllo-Salmour cii-, p. 68.
*) K. Di: CUSABE, op. ctf., p. 210.