Rassegna storica del Risorgimento
FERDINANDO II RE DELLE DUE SICILIE; MILANO AGESILAO; REGNO DELL
anno
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1974
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68 MUh*luna,e4o itvnduUtt
relativa domanda fu Inoltrala dall'avvocata Barbatelli al IU, c' mm folla neppure ricavarla) Tul<- diniego fa doralo probabilmente aia a regioni di prestigio da parta dal Sovrano, ala al Uiooro di Incoraggiare, oon un aito rhe innova auserà Interpretalo corno debolcsaa, lo aplrlto di rivolta dell'esercito.'>
Noa o mancalo, infine, qualche scrittore di tendrnze borboni**, fi inala ha Insinuato che 11 generale Aleendro Nunziante foa*e a parto dalla con* giura dal Milano e quindi volontà la morto di costui por paura che parlaste,*} Noa vi è ncwmna prova al riguardo, non polendosi considerare tale U colloquio dei generali Nunaiante o Lecca col Milano subito dopo l'attentalo, perrhe il X un ni a n tir era comandante dei Cacciatori od fi generale Lecca era di origine albanese; per cui entrambi avrebbero avuto motivo di visitare in carcero il Milano (appartenente al Corpo suddetto o di origine albanese) per acopi diversi dall'esistenza di un complotto antiborbonico tra loro. Ben fa 11 De Cesare, dunque, od escludere con fermezza qualsiasi legame crini in 0*0 tra il Nunziante ed il Milano.
7. I RETROSCENA DELL'ATTSNTATO. Dopo Vattentato: poesia e terrore. L'eco dell'attentato fu profonda e vasta non solo in Italia, ma anche in Europa. Si ebbero, nelle opposte partì, sentimenti di ammirazione per il coraggio del Milano, di sdegno per l'insano gesto compiuto contro il Sovrano (furono celebrati vari To-Deum di ringraziamento per lo scampato pericolo), di compassione per la tragedia cui il giovane calabrese era andato incontro.
Non è il caso di approfondire tali reazioni emotive. Va detto, peraltro, che all'attentato ri ispirarono finanche poeti o verseggiatori.
Un sonetto e foscoliano > di Alfonso di Casanova così comincia:
E te di panni illacrimati doso la saera colpa, 0 nell'età fiorente schiantò dal corpo l'anima fremente, il tuo rogo di tarpi ombre recinse! Ma la virtù, che il tuo braccio sospinse fuor del servo costume, ...
e così termina:
Ma chi vide l'indegna età dappresso perdona ai Bruti, e sì cruccio 11 saetta, che alme tali sviar debba un tiranno!
' Si ricordi, infatti, che l'attentato del Milano avvenne una quindicina di giorni dopo la rivolta del mazziniano barone Bcmivegna, a Menoiuso in provincia di Palermo. Il Ben-tivegna, deputato al Parlamento siciliano del 18*18, fa esule a Genova, donde era tornato in Sicilia su istigazione del Mazzini. Sollevatosi nel novembre 1856, arrestato, sarà anch'egli fucilato, il 23 dicembre dello stesso anno. Il fatto suscitò enorme impressiono in tutta Europa per la posizione sociale di lui, per i suoi legami col partito "~ìw. per l'info-mante procedura subita (cfr. A. SANSONE, Cospirazione e rivolta di Francesco Bentivegna compagni* con documenti e carteggi inediti, Palermo, 1891).
z> Cfr. C. Da' Srvo, op. cu., voi. I, pp. 427-28. Anche il VISALM (op. cìl p. 232 noia) accenna al Nunziante, ma subito scarta l'ipotesi.