Rassegna storica del Risorgimento
FERRARI GIUSEPPE; QUESTIONE MERIDIONALE
anno
<
1974
>
pagina
<
84
>
84
Ciani A/. IAWI'H
HCHKU uscita. Qui lo scontento é al colmo o qualche cosa di tarlo avverrè presi/) o lardi che crescerà lo scompiglio*
Il brigantaggio itone sempre la campagna In Capitanata; nelle altro prò. vincie di Potenza, Avallino o Lecco i truffici sono diventati SiiipoftofljfJi pel u*Jrj che infestano lo strade. X quali ladri tono invincibili* perché hanno per loro le popolazioni; che li fauno.... [illeg.] estendo la campagna tutta nemlristfoia alle cose attuali. E nei pacai stesa! fate conto che sopra mille abitanti ae ne contano forse tre o due che favoriscano il governo, perche gii altri 997, benché discordi tra loro, sono concordi nel biasimare ed a non volere quello che vi e. Nella cittì di Napoli poi. che è la più liberale città del Regno, il disinganno è generale; e ai parla come finora non si era mai parlato. Gli aderenti dei Borboni non sono per questo di molto aumentati, ma 11 popolo cerca una soluzione, e voi sapete che quando il popolo cerca una soluzione, non tarda molto a trovarla.
Insomma io vi dico che se si darà un'occasione, qui diromperà un vasto incendio che manderà tutto sottosopra. Tale mi sembra la situazione degli animi.
Che fa intanto il governo? Pubblica la legge del registro ~- e scioglie un battaglione della guardia nazionale. Credete voi che si spenga un incendio gettando l'olio sul fuoco?
V
Giovanni Cappellarì della Colomba a Ferrari (MRM.Ferrari.XVIIL27-C)
Napoli, 22 pugno 1862
Caro Ferrari!
Riscontro la carissima vostra del 16 corr.
Ssvarese vi slima e vi saluta, credo che con un po' d'arte il governo potrebbe guadagnarlo e sarebbe un grosso acquisto.
Ci visitammo con Liborio [Romano]; è accortissimo, ma buono di fondo ed ha rara avi* le mani nette.
Conobbi Crisci e ne fui contento, amerei vedere una cosi bella intelligenza alla Camera.
Ringraziate, vi prego, il Conte Ricciardi per le lettere favoritemi. Applaudo che non abbiate nella vostra specialissima situazione accettata la Croce Mauri-ziana; si doveva a voi l'Ordine di Savoia, quello non avreste potuto declinarlo.
Io amo queste meridionali Provincie. Cosa volete, le loro mende mi presentano del colore locale; certo la lava del Vesuvio non è benefica, ma cosa è un vulcano senza lava?
I Napoletani ai accorsero che li amo perché Italiani, perché nostri fratelli, perché con noi dovrebbero formare il vero fascio romano e mi apersero il loro cuore.
I disordini sono enormi, non poteva essere altrimenti dopo una secolare corruzione, dopo gli sbalzi della dittatura, dopo le vendette di alcuni emigrati. Io trovo che il popolo è logico.
Ma nulla meno gli abusi devono cessare, si faccia una giustizia ferma ma umana, si elimini l'incapacità fisica e morale, si mettano fuori d'attività gli elementi insanabilmente pervertiti, si passi la spugna su tutto il resto, e si aprano le braccia agli onesti agli attivi agli intelligenti senza distinzione di partito e la nazione ve lo giuro griderà osanna.