Rassegna storica del Risorgimento

FERRARI GIUSEPPE; QUESTIONE MERIDIONALE
anno <1974>   pagina <85>
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Sp*"J* Dio U il Ministro Sella, di cui voi conomi* le doli. ,i WJ. alto magnifica ite dlln posialone, ma el ad 0lxclicr<, qucil0 ,)( <**!*> di eeJogUaril dal NO Segretario Onerale coinvolto (?) con quanto v'ho di più eccepibile tra U impiegali dì questo dogane e protettore di ulirt . cui carice Manno molte turpitudini e non amico dell'attuale, Minsero. Allora per­der* U eoa pietra angolare quella associazione che sostenne finora la alto loco le immoralità napoletane; il facente ruttatone di Direttore Ceneraio della Ga­belle Caccia* gin recentemente promoMo a Consigliere di Cuaziono a Palermo, mentre prima del 1860 non era che giudice regio, dorrebbe pur far vela vene Hi-ola natia: ignaro dell'Amministrazione doganale, attuto, vano. Invasore (?), violento, non e la sua mano che poeta come la lancia di Achille ferire e eanare.
Senza queste due condizioni la mia opera non potrebbe spiegarsi, perché durame la mia missione io non faccio che proporre provvedimenti legislativi ed amministrativi, ma terminala la miaaione stessa fa d'uopo di subito agire in tutta Italia e in quatto doppio senso ed allora garantisco in non lungo tempo cin­quanta milioni di più all'anno alle Gabelle e giusta proiezione all'industria ed al commercio. Riguardo alla legge sul bollo e registro ai avverarono purtroppo i miei vaticini. La colpa al Ministero precedente ma soprattutto Ha Camera che *eepin*e perfino i temperamenti del Senato.
Se per Palermo, ove temo qualche intrigo del Siciliano anzidetto Caccia, 11 quale ama il seggio di Direttore Generale delle Gabelle, poteste procurarmi qual­che ultra commendatizia, oltre quella di Costantini, mi obblighereste assai. Voi sapete quanto in queste come e forse più the in altre regioni il vostro nome sia un talismano. Dessi mi mostra molta cordialità e premura, senza eccedere.
Sino al 27 rimango qui all'Albergo di Russia, a Palermo prenderò stanza alTAlbergo di Francia.
Addio, vi abbraccia il vostro affano amico.
VI
Giovanni CapptìUrì. della Colomba a Ferrari (MRMJerrariXVUL27.C)
Palermo. 3 loglio 1862
Caro Ferrari, La vostra del 27 mi giungeva a Palermo: ve ne ringrazio: sono contento della Sicilia come lo fui di Napoli; cosa volete, mi pare facile lo intendere que­ste popolazioni meridionali, facile perché pronundatìmima è in case la natura italiana eolle sue virtù, coi suoi pregi e col suoi difetti. Dal HWftd Remo avvi latente non confessata un. qualche irradiazione nordica, dal Ticino al Co nisio spira il Tento di Francia, ma qui non avvi altro effluvio che quello dello...
[illcK-1 suolo italiano. . -,.,. *.
VI preso di por*** k mie Srie più cordici e rUpeUo*, al M.n,r.De-pmU. Nelle mie regioni . Sello U dipingi U -ione f'rT alcn velo e MCUMM .olle 16 Provincie fAM W* "*"?* certo Votale non 8ine e non giungi mai nelle .e man,. Le * d re-