Rassegna storica del Risorgimento
anno
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1974
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pagina
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535
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Il pensiero politico di Scipio Sighele 535
i temi cari al Sighele, per i quali egli si sentiva nazionalista, e che offriva a un piti ampio dibattito di fronte all'opinione pubblica, senza sospettare che a parte la strumentalizzazione della nota emotiva il Congresso di Firenze si sarebbe incamminato su binari ben diversi e tali da snaturare questi stessi ideali patriottici.
Interessanti sono le pagine che il Sighele dedica al socialismo, a quello italiano ed a quello tedesco, messi in contrapposizione sul tema della sensibilità nazionale. *) Dubbioso delle conversioni di Bissolati e sfiduciato dei tentennamenti di Turati egli li aspetta al varco del voto sulle spese militari per saggiarne lo spirito patriottico che alla fine, dato il voto contrario agli aumenti di spese militari, risulterebbe inconsistente. Ben diverso il quadro dei socialisti tedeschi: Si chiamino Bebel o Bernstein o Vollmar, tutti i socialisti in Germania sono orgogliosi di essere patrioti, e non credono che il sentimento di patria sia in antagonismo colTideale socialista.2) Ma, a parte l'esatta intuizione del diverso atteggiamento sul problema nazionale assunto dai socialisti tedeschi nonché dall'austromarxismo in confronto dei socialisti italiani (il patriottismo di un Ferri, al suo ritorno dall'America, poteva compiacere il Sighele, ma non faceva testo), questi capitoli contengono alcune riflessioni sul problema della guerra, tema-chiave del futuro Congresso nazionalista.
H Sighele protesta di non volere la guerra e di non volerla nemmeno preparare ma di volere invece il rafforzamento degli armamenti perché sarebbe assurdo rimanere disarmati mentre tutti gli altri si armano. Le teorie pacifiste gli sembrano ingenue perché destinate a diventare la consolazione dei popoli deboli: toccherebbe invece ai popoli forti disarmarsi ed allora anche i deboli, non più minacciati, potrebbero farlo. Così si giustificano gli armamenti italiani con una logica che può trovare la sua ragione d'essere solo in piena età d'imperialismo aggressivo.3) Tuttavia il tema del disarmo e della pace trapassano da un discorso generico a quello specifico dei problemi nazionali : ... io non posso prescindere da quest'idea: che il disarmo e la pace devono venire soltanto quando siano risolte secondo giustizia le questioni di nazionalità. Altrimenti, non solo la pace non sarebbe duratura ma avrebbe questo significato immorale: essa legalizzerebbe lo stato, quo delle ingiustizie .4) H pensiero del Sighele qui è chiarissimo: il ricorso alla guerra per fini nazionali è giustificabile, anche se non auspicato, perché la pace deve fondarsi sulla libera esplicazione dei diritti nazionali di tutti. Ma su questo tipo di guerra di stampo risorgimentale il Congresso di Firenze, ormai orientato verso la guerra imperialistica, non sarà certamente disposto a seguirlo.
Nei due ultimi capitoli dell'opera5) il Sighele cercava al di là del tema dell'irredentismo di trovare una definizione del nazionalismo, in una medi*
) Vedi cap. Vili, La Patria e i socialisti e il cap. IX, I/antipatriottismo degli Italiani e il patriottismo dei socialisti tedeschi.
2) Ibidem, p. 200.
3) Gli eserciti attuali altro non sono in fondo che dei premi d'assicuratone che le nazioni pagano per mantenere la pace. E come si paga volentieri l'assicurazione contro gli incendi! pur sperando che l'incendio non avvenga, così si devono volentieri pagare le spese militari pur sperando che la guerra non abbia luogo. Anzi, non solo sperando, ma collo scopo preciso di allontanare la guerra . Ibidem, p. 180.
4) Ibidem, p. 178.
5) Nazionalismo italiano e nazionalismo francese e Che cosa è e che cosa vuole U
nazionalismo.