Rassegna storica del Risorgimento
anno
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1974
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pagina
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537
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Il pensiero politico di Scipio Sighele 537
di primo piano all'Italia nell'Europa ( È imperialismo questo? E sia... abbiamo diritto però ohe gli avversari non fraintendano questi nomi ). *) In realtà gli in terrogativi del Sighele erano gli interrogativi di molti che si avvicinavano al Congresso di Firenze, portando istanze diverse e comunque disorganiche, sulla piattaforma di uno etato d'animo comune dove tutti potevano ritrovarsi finché non si fosse usciti dalla efera delle suggestioni sentimentali.
Sulla eterogeneità del Congresso di Firenze2) la storiografia, nazionalista e non nazionalista, coeva e a noi contemporanea, è concorde. Vi parteciparono circa trecento persone di fede politica disparata: dagli imperialisti di Torino ad alcuni repubblicani di Firenze; dai giovani liberali borelliani ai nuovi valorosi elementi raccoltisi a Roma intorno al Carroccio> scriveva il Castellini.3) E P. M. Arcari, accennando alle origini disparate degli intervenuti: Era tutta gente che aveva meditato, chi nell'economia, chi nella sociologia, chi nella letteratura [...] e tutti, poi, scavando al fondo della loro arte o della loro disciplina, avevano fatto una grande scoperta: la Patria .4) In nome della Patria fu eletto, alla presidenza del Congresso, Scipio Sighele5) che, nella seduta pomeridiana della prima giornata dei lavori, tenne la relazione Irredentismo e nazionalismo, salutata con corale entusiasmo dalla assemblea assurta in piedi per applaudire. La relazione, ricca di dati sulla consistenza -dell'aggressione pangermanista e sui mezzi con i quali gli italiani d'Austria combattevano la loro battaglia, tende a precisare il nuovo irredentismo che rifugge dalla guerra o dalla denuncia della Triplice (per la quale, nel Congresso, già si profilavano velate simpatie), e chiede soltanto la solidarietà del Governo italiano e del paese nel sostenere i diritti culturali ed economici degli italiani sudditi austriaci. Ma quando il Sighele con il Castellini presentava un ordine del giorno sul problema irredentista, Goffredo Bellonci e Giulio De Frenzi si affrettavano a presentarne uno più generico nel quale non si accennava nemmeno all'irredentismo a lunga scadenza e limitato alla difesa legale della nazionalità italiana, come appariva dal testo del Sighele.6) Ed egli accettava di ripiegare su una posizione conciliante, considerando il suo ordine del giorno come appendice alla relazione, mentre il Congresso approvava l'o.d.g. Bellonci-De Frenzn.
In realtà il Congresso, se vibrava di fronte alla nota del patriottismo, aveva però già assunto un tono ed un indirizzo politico dalla relazione del Corradini {Classi proletarie: socialismo, nazioni proletarie: nazionalismo) e del Maraviglia {Il movimento nazionalista e i partiti politici), tenute nella mattinata e che,
1) Ibidem, p. 238.
2) Qij atti del Congresso di Firenze sono pubblicati in 72 Nazionalismo Italiano cit.
3) Vedi, Fasi e dottrine del nazionalismo italiano cit., p. 17.
4) Vedi Le elaborazioni delta dottrina politica nazionale cit., voi. II, p. 608.
5) G Interpreto [la designazione a presidente] come un atto di gentilezza verso le idealità che ho da tempo difese, come un pensiero d'affetto verso la mia terra lontana che è così vicina a noi in questo momento . Il Nazionalismo Italiano cit., p. 19.
6) Quello il testo dei due o.d.g.: il Congresso nazionalista afferma che irredentismo sano e fecondo è soltanto quello che mira a difendere praticamente la nazionalità italiana delle proviucie irredente minacciate di soppressione e di assorbimento, affinché possano essere da noi ritrovate intatte di lingua e di fede nel giorno in cui le nostre rinnovate energie consentano la loro redenzione F.to, Scipio Sighele, Gualtiero Castellini, Paolo Arcari, Luigi Volli. Il Congresso, udita la Relazione Sighele e i discorsi che l'hanno seguita, approva e passa all'ordine del giorno F.to Goffredo Bellonci, Giulio De Frenzi. Ibidem, pp. 99-103.